Trieste ricorda Emilio Comici tra letture e scatti inediti

Dopo aver lasciato Trieste nel 1932 per spostarsi come guida alpina in Dolomiti, il 19 ottobre del 1940 moriva in val Gardena Emilio Comici, uno dei più grandi scalatori di sempre.
Ritenuto tra i migliori talenti del periodo tra le due guerre, la sua grandezza non è stata tanto nel gran numero delle vie percorse e aperte, ma quella della purezza del suo stile di arrampicata e nella caparbia ricerca della migliore linea estetica di risalita.
Riccardo Cassin di lui disse: «In più di cinquant’anni non ho mai visto nessuno arrampicare con tanta apparente facilità, con tanta eleganza».
Trieste, dopo 75 anni, lo ricorda ancora una volta con un incontro - in programma oggi alle 17.30 al Punto Enel di Galleria Tergesteo (entrata in via del Teatro) - organizzato dalle due sezioni del Cai di Trieste, la “Società Alpina delle Giulie” e l’”Associazione XXX Ottobre” in collaborazione con il Centro didattico naturalistico di Basovizza.
Dopo i saluti dei presidenti delle due sezioni, Mauro Vigini e Tullio Ranni, introdurranno l’incontro Spiro Dalla Porta Xydias e Aurelio Amodeo moderati dal giornalista Massimo Gobessi.
I due alpinisti illustreranno la figura e l’attività di Comici sia in Val Rosandra che nell’ambiente alpino. Seguiranno alcune letture a cura di Francesca Mereu e la presentazione di alcune immagini inedite dell’archivio fotografico di Mario Rauber e della moglie Maria Godina, intimi amici di Comici che con lui hanno condiviso decenni di vita.
I figli, Marisa e Giampaolo, hanno messo a disposizione le immagini scattate dai loro genitori e le commenteranno direttamente in sala. Sarà così possibile vedere Comici in azione sulle pareti della Val Rosandra durante i corsi della scuola di roccia da lui fondata, ma anche durante momenti di relax come i bagni a Barcola con le amiche o a pranzo con tutta la sua numerosa compagnia, come si usava quella volta, al rifugio Premuda o all’Hotel Moccò.
Sullo sfondo delle foto d’azione o di divertimento, oltre al particolare abbigliamento degli escursionisti, si potrà notare soprattutto il territorio della Val Rosandra, molto meno boscato di oggi. Emozionanti le immagini del treno fumante allora in funzione sulla tratta Trieste - Erpelle. Le immagini si soffermano poi sulla Parete Nord della Cima Grande di Lavaredo che Comici risalì in solitaria e senza corde nel 1937.
Testimoniano affetto e tristezza le immagini del suo funerale a Selva di Val Gardena o quelle della costruzione del cippo eretto a suo nome in Val Rosandra. Uno spicchio di una Trieste passata che, custodito dalla famiglia Rauber, ora la città potrà riscoprire.
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