Tutankhamon con Ben Kingsley in tre puntate su Deejay tv

ROMA. Tutankhamon è solo un bambino quando su ordine del padre, morente per un avvelenamento, è costretto a sposare la sorellina Ankhesenamun e a salire al trono d'Egitto, affiancato dal consiglio...

ROMA. Tutankhamon è solo un bambino quando su ordine del padre, morente per un avvelenamento, è costretto a sposare la sorellina Ankhesenamun e a salire al trono d'Egitto, affiancato dal consiglio del gran visir Ay. Diventato un ragazzo il regnante sente il bisogno di mischiarsi in incognito alla sua gente: è proprio in questo modo che conosce la bella Suhad, una ragazza Mitanni, e Lagus, che diventerà uno dei suoi più fidi consiglieri. «Avere l'opportunità di interpretare Tutankhamon, è stato incredibile. Sappiamo molto della sua morte, di ciò che è accaduto dopo che furono trovate le sue spoglie, ma ben poco si sa sulla sua vita, di come doveva essere come uomo, tutto è solo ipotesi». L'attore canadese Avan Jogia, parla così di «Tut-il destino di un faraone» (Muse Entertainment) che arriva in prima assoluta in Italia su Deejay tv canale 9 (canale neo-generalista del gruppo Discovery Italia) complessivamente tre puntate giovedì 5, venerdì 6 e il 13 novembre alle 21.15. Dietro la macchina da presa David Von Anken (Csi, Cold Case, Gossip Girls, Vampire Diaries). Nel cast c’è anche Ben Kingsley, nella parte del Gran Visir Ay.

Jogia è un'autorità sui social network, con quasi 5 milioni di follower sulle varie piattaforme. Nel 2013 è stato tra i protagonisti della serie Abc «Twisted», che gli ha valso 2 nomination ai Teen Choice Award. Recentemente ha recitato con James Franco in «I am Michael» e con Emile Hirsch e Ethan Hawk in «Ten thousand Saints».

Incoronato faraone a soli 9 anni Tutankhamon eredita la più grande potenza al mondo, ma anche un regno dilaniato da feroci contrasti interni. Intorno a lui si intreccia una rete di relazioni in cui ciascuno sembra mirare ai propri interessi. Oltre ad Ay, la sorella Ankhesenamun (Sibylla Deen), incapace di dare un erede al marito, il sacerdote Amun (Alexander Siddig), leader di un culto politeistico che disprezza Tut, fino all’avido generale Horemheb (Nonso Anozie). Tutankhamon morirà intorno ai 19 anni in circostanze mai accertate. Grazie al suo ricco corredo mortuario è oggi uno dei faraoni più noti del mondo.

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