Tutti belli e cattivi i fanciulli vintage di Silvio Spaccesi
Titoli spiazzanti e grotteschi oltre ad illustrazioni esteticamente dissacranti sono i protagonisti della mostra inaugurata all’Icolari Arcade, in viale XX Settembre 23 a Trieste. L’esposizione,...

Titoli spiazzanti e grotteschi oltre ad illustrazioni esteticamente dissacranti sono i protagonisti della mostra inaugurata all’Icolari Arcade, in viale XX Settembre 23 a Trieste. L’esposizione, organizzata da Roberto Icolari con Corrado Premuda e curata da quest’ultimo, dal titolo “Libri Vintage per l’infanzia” presenta le copertine di ipotetici libri pensate da Silvio Spaccesi. I nostalgici dei colorati ed accattivanti libri per bambini di una volta, resteranno sicuramente basiti dinnanzi alla chiave satirica usata dalla genialità di Spaccesi; le pubblicazioni più smielate del secolo scorso divengono ispirazione per una nuova versione satirica degli stessi.
Nulla si sa del vero autore di tale colpo di genio in quanto Silvio Spaccesi è solo lo pseudonimo preso in prestito dall’attore e doppiatore marchigiano, quello che è noto, invece, è che nel 2015, per scherzo, questi crea la pagina Facebook "Libri Vintage per l'Infanzia" nella quale vengono presi di mira, con sagace arguzia, tutti i temi culturalmente e socialmente importanti della nostra contemporaneità. Teorie complottiste, cucina vegana, razzismo, omofobia, estremo salutismo, mode antiscientifiche sono alcuni dei temi trattati, la cosa più accattivante è l’illustrazione collegata al concettualismo dell’immagine. L’esposizione sarà visitabile fino a fine febbraio.
I disegni, apparentemente sdolcinati, sono poi uno schiaffo in pieno volto alla morale comune ed al perbenismo. Quelli che un tempo erano definiti libri educativi vengono presi ad esempio e modificati attraverso un consapevole processo di attribuzione politicamente scorretta ma decisamente efficace. Quindi la dolce immagine della bimba che abbraccia teneramente un agnellino è collegata al titolo del libro “Ci ameremo per sempre fino a Pasqua”, i due pargoli che allegramente trainano un carrettino con sopra maialini, galline e oche è abbinato al catastrofico titolo “Jack and Jill e la gita al mattatoio” oppure della Giallo Merdadori l’immagine forte di uno schiaffo dato da un uomo ad una donna è l’icona per la copertina del libro “La ragazza che sbagliava i congiuntivi”.
Per le più comuni piaghe sociali esiste la copertina illustrata di un presumibile libro, le immagini sono prese da originali volumi che possono facilmente essere rintracciati in internet, la cosa essenziale è mantenere quello stile vintage appunto, quel formato e quell’aspetto del libro vissuto, sfogliato innumerevoli volte, anche un poco rovinato. Il titolo originale poi viene sostituito con quello nuovo e graffiante di Spaccesi ed il gioco è fatto.
Ma quello che può sembrare apparentemente semplice e veloce ha invece un processo ed una gestazione più complessa e lunga, lo stesso autore dichiara «dopo aver eliminato i difetti grossolani pur cercando di mantenere l'aspetto vissuto dei volumi, occorre anche togliere il titolo originale ricostruendo le parti sottostanti o quelle ai lati dell'immagine in modo da adattare il formato originale a quello dei quaderni: in alcuni casi questo è il lavoro più impegnativo, reso possibile solo grazie all'uso di una tavoletta grafica e tanta pazienza. In qualche caso è anche necessario ritoccare l'immagine manualmente per renderla più congrua con il titolo scelto».
Queste acutissime creazioni sono piaciute subito ad un pubblico culturalmente esigente, la pagina creata da Spaccesi è seguita da più di dodicimila utenti. Il mistero intorno all’identità dell’autore e la sagace genialità dell’intuizione rende questa mostra, adatta a palati raffinati, assolutamente imperdibile.
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