Un toro, gli affari della monta: è la Bellano schietta di Vitali

Francesco Tagliabue è uno scrittore e produttore cinematografico. Tra le sue pellicole “East, west, east”, girato tra l’Albania e Trieste. Ha scritto i romanzi “Le cose che voi umani” (Edizioni Betelgeuse) e l’ultimo, edito nel 2019, “Settimo cielo” (Edizioni A & B). La sua opera affonda sempre radici nella storia, coniugata al sociale e ai valori di una civiltà. Nel nuovo romanzo il protagonista è Pietro, siamo nel 1943, rientrato dalla guerra Pietro viene assunto alla Breda di Sesto San Giovanni, impegnata a costruire un avveniristico aereo transoceanico da trasporto civile. Nella lugubre quotidianità dell’occupazione nazista, Pietro cerca la forza di non soccombere e di conquistare un brandello di futuro. Insieme a lui, un popolo intriso di freddo e di polvere forgia il progetto per una nuova società: al centro c’è la fabbrica come universo del sapere, dove urlano la voglia di riscatto e l’invocazione di un domani migliore. Ispirato a una vicenda realmente accaduta, è il racconto di un’avventura italiana che narra chi siamo stati e chi potremmo essere se ritrovassimo l’amore per i nostri sogni. Il suo consiglio: «Andrea Vitali, con perizia che non sorprende più, si cala nel pozzo della Storia per spiare dalla sua magica finestra sul lago un mondo che sempre diverte e appassiona. Con “Certe fortune” (Garzanti) ci accompagna nel 1928, si sa che la modernità non lo affascina. La sua Bellano è un palcoscenico perfetto per un racconto di anni ricchi e dai molti spunti comici. I dettagli dell'ultimo romanzo di Vitali abitano come sempre i gesti, i volti e i pensieri delle persone, le loro e nostre miserie, gli slanci, le manie. Questa volta c'è un toro di esplosiva potenza, gli affari della monta che diventano argomenti di propaganda del partito, e quel po' di disordine pubblico che tocca sistemare al maresciallo Ernesto Maccadò, calabrese trasferito in una difficile ambientazione nell'aria del lago, alle prese con l’umano divenire di un luogo liquido come l'acqua del suo confine. Ancora una volta personaggi autentici e storie schiette di un Vitali che guida il lettore tra pagine dove va in scena la vita».



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