«Una città inedita, notturna. E più vicina al resto d’Italia»

TRIESTE. «Una Trieste inedita, inusuale, notturna, immersa in un'atmosfera quasi post-apocalittica». Questa l'idea di città che emerge da "La Porta Rossa" secondo Nicoletta Romeo, co-direttrice di Trieste Film Festival che è stata tra i 3,2 milioni di spettatori che hanno assistito al debutto della fiction andata in onda mercoledì sera su Rai Due. «Una Trieste bagnata dalla pioggia - prosegue - dall'anima un po' "dark", che si presterebbe molto bene a fare da sfondo a un film di genere. Siamo soliti vedere la città fotografata nella sua luce particolarissima, per questo mi ha incuriosito percepirne un lato più oscuro. Uno spunto che magari, in futuro, potrebbe ispirare altri registi di cinema di genere a venire a girare film che non sfruttino solo le bellezze naturali della città, ma anche questo suo aspetto crepuscolare. Mi è dispiaciuto solo che venisse fuori una Trieste un po' vuota, una città senz'anima».
Sono stati in molti, in città, a seguire con curiosità il primo episodio della serie, animati soprattutto dal desiderio di vedere lo sfondo urbano e in qualche caso, perché no, riconoscersi come comparsa o ritrovare l'amico, il conoscente, il vicino di casa vestire gli abiti di scena. Sui social se ne parla. A qualcuno la serie è piaciuta, a qualcuno no, ad altri così così. «Ricorda "Ghost"», sostengono in molti, «la solita fiction tv», secondo altri pareri, ma tutti più o meno concordano sull'opportunità di ospitare a Trieste un numero sempre crescente di troupe cinematografiche e televisive.
Sempre dalla Casa del Cinema, Chiara Valenti Omero, direttrice di ShorTS - International Film Festival, vede «un'operazione di promozione della città riuscita pienamente». «Trieste - afferma - ne esce bene, e siamo solo all'inizio. Le immagini che abbiamo visto restituiscono una città diversa da quella che siamo abituati a vedere sullo schermo. Personalmente, inoltre, mi ha fatto piacere ritrovare Elena Radonicich nel cast. A lei, ShorTS aveva dedicato la sezione "Prospettiva" del 2014, ed è stata la conferma di aver riposto fiducia nel talento di un'attrice allora emergente e ormai consolidata nel panorama cinematografico e televisivo italiano. Una scommessa che si è rivelata vincente».
Soddisfazione anche tra gli amministratori locali: l'assessore alle Politiche Sociali Carlo Grilli, scriveva entusiasta su Facebook: «La porta rossa. Un'unica protagonista: la nostra splendida Trieste!». «Non faccio testo - confessa - anche se non sono triestino, amo talmente tanto questa città… Ne sono innamorato, è straordinaria, e trovo che la serie l'abbia valorizzata ulteriormente. Approvata senza riserve». «Negli ultimi dieci, quindici anni - conclude Umberto Malusà, presidente del Consorzio PromoTrieste - Trieste ha recuperato una visibilità notevole. Lo dimostrano le troupe che vengono sempre più numerose qui a girare. E la presenza di Trieste in tanti set ha sicuramente contribuito a far conoscere e riavvicinare questa città, percepita come "lontana", al resto del Paese. Vederla sullo schermo contribuisce all'idea di un luogo accessibile, affascinante, raggiungibile. Certo, non basta, ma l'idea che può essere bello passare qualche giorno a Trieste è un'idea che il cinema e la tv contribuiscono a far passare».
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