Vita e sorte di Edoardo II visto da ricci/forte

Da domani al Teatro San Giorgio di Udine uno dei capitoli del progetto “Wunderkammer”
Di Roberto Canziani

UDINE. Wunderkammer: la camera della meraviglie. Collezione di uomini (e una donna) straordinari. Costellazione di eroi che hanno pagato care le proprie scelte. E le pagano ancora.

Contemporaneo di Shakespeare, Christopher Marlowe aveva dedicato a certe grandiose figure del mito e della storia i propri lavori per la scena: Faust, Tamerlano, Didone, Edoardo II e altri ancora. Esse rivivono nuovamente, oggi, nel progetto che ricci/forte e i loro performer hanno intitolato appunto “Wunderkammer soap”. Che vorrebbe dire aver trovato nei flussi emotivi delle soap opera, la chiave per leggere, adesso, gli estremismi sentimentali di quelle figure. Uno dei sette capitoli di questa galleria si potrà vedere a Udine per Teatro Contatto. È il capitolo dedicato a “Edoardo II” (da domani a sabato 19, al Teatro San Giorgio, 4 repliche giornaliere di 25 minuti per 15 spettatori ciascuna, a cominciare dalle ore 19.30).

«Il senso di eroismo e di coraggio che permea questi personaggi ha molto a che fare con il percorso che la nostra compagnia ha compiuto negli ultimi anni più recenti», spiega Stefano Ricci, regista dell’intero progetto, ideato assieme a Gianni Forte e presentato in tutta la sua completezza già nel 2011. «Continua la nostra rivendicazione del presente. È il tentativo di recuperare, ogni sera, con coraggio, un senso etico, al lavoro teatrale e non solo. In Marlowe, nella sua vita travagliata, in questi eroi che pagano scelte estreme, abbiamo trovato il giusto punto di partenza: non per allestire un testo, ma per permettere ai nostri performer e a un pubblico numericamente ristretto, meno di due decine di persone, di vivere assieme una partitura emotiva». Chi segue il cartellone udinese di teatro contemporaneo ha già incontrato, qualche stagione fa, un’altra delle figure che ricci/forte hanno sottratto alla drammaturgia del concorrente di Shakespeare. Si trattava in quel caso di Didone, la regina abbandonata da Enea, che si annientava nel proprio bagno, interpretata da Giuseppe Sartori. Ora è la volta di Edoardo II, il sovrano inglese che decide di vivere fino alle ultime conseguenze il proprio rapporto con il favorito Gaveston. Una trama di Realpolitik e torture, che aveva spinto il regista cinematografico Derek Jarman a realizzare uno dei suoi grandi titoli. «In questo caso abbiamo scelto di non raccontare in soggettiva, ma di farlo con lo sguardo ‘terzo’ della regina Isabella, consorte del re, che vede nascere e crescere quel rapporto, combattuta tra impotenza e senso di colpa». Con il battito di un teatro «resettato ogni sera da un diverso rapporto con il pubblico» saranno Anna Gualdo, Liliana Laera, Ramona Genna a triplicarsi nella regina.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo