“Volevo essere una rockstar” su Raidue la fiction girata a Gorizia

La provincia reale, in piena crisi dei sogni e della deindustrializzazione, raccontata però in chiave di commedia: è il cuore della nuova serie tv per Raidue “Volevo fare la rockstar”, diretta dal goriziano Matteo Oleotto (già regista del film “Zoran: il mio nipote scemo”), e interpretata da Valentina Bellè e Giuseppe Battiston. Le dodici puntate non hanno ancora un data di messa in onda, ma il regista ha raccontato i dettagli della serie in una conferenza stampa di anticipazione a Gorizia dove le riprese, iniziate lo scorso 3 settembre, continueranno fino a metà febbraio coinvolgendo anche Cormons. La trama racconta di Olivia (Bellé), ventisettenne di provincia impegnata a tenere in piedi la sua sgangherata famiglia: le due gemelle che ha avuto appena sedicenne e che ha dovuto crescere da sola, un fratello inaffidabile e una mamma problematica (l’attrice triestina Emanuela Grimalda). La storia è tratta dal blog della romagnola Valentina Santandrea scovato da Agostino Saccà, storico ex dirigente Rai, e dalla figlia Maria Grazia con la loro Pepito Produzioni, che produce la serie con Rai Fiction e il supporto della Fvg Film Commission. Tutto, però, è stato trapiantato a Gorizia e Cormons per volere del regista: «Era un peccato girare in Emilia Romagna, un territorio che non conoscevo. Girare nella mia terra ha fatto la differenza: è una storia intima, piccola, che ha bisogno di una provincia autentica». Gorizia e Cormons sullo schermo diventano il paese inventato di Caselonghe, ma il territorio permea il progetto anche con i suoi volti, circa duemila persone tra comparse e ruoli minori, selezionati da Galaxia Casting di Gorizia. E il coprotagonista della serie è l’attore udinese Giuseppe Battiston, nei panni di un ruvido manager di supermercati che, da Milano, si trasferisce a Caselonghe. Nel cast anche Teco Celio e Angela Finocchiaro.
«È una commedia realistica, genere raro perché per farlo ci vogliono grazia e misura poetica», ha detto Agostino Saccà alla conferenza stampa. E la fiction ha già attirato l’attenzione del mercato internazionale, «perché racconta con autenticità un tema universale e attualissimo: quella di un popolo messo in crisi dalla deindustrializzazione, che però non si arrende». Anche i riferimenti di Oleotto guardano oltre confine, all’estetica dei fratelli Coen e di “Fargo”, «e poi a serie come “Shameless” e “This Is Us”», dice Oleotto. Per la ventiseienne Valentina Bellè è il primo ruolo da mamma: «Olivia è una giovane donna, madre di due ragazzine undicenni, che si divide tra mille lavori. La serie parte da qualcuno che le chiede: ma tu cosa vuoi per te? È una ragazza che ha messo da parte se stessa per portare avanti la famiglia». Emanuela Grimalda è Nadja, la mamma di Olivia: «Interpreto una madre scapestrata, tormentata, ex alcolista e tossicodipendente: ho cercato di dare verità e senso di commedia a una donna che ha fatto soffrire, ma ha risorse nascoste. E sono contenta che questa serie racconti il sapore autentico della mia terra, questo nostro essere un po’ asprigno, che è anche il nostro bello». —
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