Zeropixel, il festival della fotografia torna a Trieste

Mostre, laboratori, visite guidate con artisti internazionali

ed esperti di storia e tecniche della stampa chimica

Giulia Basso
“Melara”, del fotografo milanese Gabriele Basilico, immagine simbolo del nuovo Zeropixel
“Melara”, del fotografo milanese Gabriele Basilico, immagine simbolo del nuovo Zeropixel

TRIESTE È uno scatto di Rozzol Melara, risalente al 2002 e firmato dal noto fotografo milanese Gabriele Basilico, l’immagine scelta per introdurre la nona edizione di Fotografia Zeropixel, il festival dedicato alla fotografia chimica che aprirà i battenti giovedì a Trieste.

Non poteva esserci immagine più azzeccata per presentare “Spazi”, il tema di quest’anno della rassegna, intorno a cui ruoterà la mostra principale, che presenterà i lavori di oltre sessanta fotografi provenienti da Italia, Slovenia, Croazia, Regno Unito, Giappone, Polonia e Stati Uniti. Spazi intesi come i confini in cui ci muoviamo, siano essi fisici o simbolici: un concetto riscritto durante la pandemia e in mutazione continua.

Oltre all’esposizione, al cui interno si potranno rintracciare anche gli scatti di dieci maestri della fotografia - insieme al già citato Basilico anche Gianni Berengo Gardin, David Byrne, Francesco Cito, Maurizio Galimberti, Guido Guidi, Ugo Mulas, Mario Giacomelli, Marco Pesaresi e Giovanni Umicini - il festival proporrà altre due mostre, due eventi, due conferenze e cinque workshop, il tutto spalmato in dieci giornate che consentiranno di scoprire tecniche nuove e antiche e ammirare opere che hanno fatto la storia della settima arte. La collettiva Spazi, curata da Massimiliano Muner, inaugurerà alle 18, nella Sala Veruda di Palazzo Costanzi, con un evento di apertura curato da Artrophia, la proiezione audiovisiva “Sublimazione” di Francesco Sbaiz.

In occasione del vernissage verrà presentato il catalogo cartaceo in tiratura limitata (200 copie) realizzato da Studio Iknoki. «Proporremo una serie di scatti che coprono uno spettro temporale di oltre cent’anni: in mostra infatti ci saranno anche delle preziose fotografie di Francesco Penco, realizzate su lastre in vetro trattate al bromuro d’argento e non più recenti del 1914, che sono state fatte letteralmente rivivere grazie a una stampa chimica realizzata da Ruben Vuaran - racconta Massimiliano Muner -. Per questa edizione è da sottolineare inoltre la ritrovata collaborazione col Craf di Spilimbergo, che concede una fotografia di Mario Giacomelli, e la collaborazione con l’Archivio fotografico comunale del comune di Savignano sul Rubicone, che per il festival ha realizzato una stampa da negativo di un’opera di Marco Pesaresi».

Venerdì, sempre alle 18, è prevista invece, negli spazi della galleria Trart in viale XX Settembre 33, l'inaugurazione della mostra “Songs of the River” di Monica Denevan, a cura di Giacomo Frullani e Federica Luser.

Sabato 19 ottobre toccherà alla personale di Tomoko Nagakawa, vincitrice della terza edizione del Premio Sergio Scabar. La mostra “To Whom It May Concern”, curata da Michela Scagnetti, verrà ospitata nella Sala Fittke di Piazza Piccola 2 e aprirà al pubblico alle 18. Domenica 20 novembre alle 11 ci sarà una visita guidata alle mostre “Spazi” e “‘To Whom It May Concern” e alle 16, in Sala Veruda, la conferenza a cura di Monica Mazzolini dal titolo “Il territorio.

Un’indagine tra documentazione e interpretazione”. Mercoledì 23 novembre alle 16, sempre in sala Veruda, toccherà ad “Augusto Cantamessa, la sensibilità volta a narrare una dignità silenziosa”, conferenza a cura di Giancarlo Torresani. Venerdì 25 novembre alle 18 appuntamento con l'inaugurazione della Stamperia Westerberg di Ruben Vuaran, in viale D’Annunzio 71/A, un nuovo centro di sviluppo e stampa per i fotografi a pellicola. Infine, domenica 27 novembre alle 11 (Sala Veruda), l’evento di chiusura del festival, nel corso del quale la giuria presieduta dal fotografo e giornalista Claudio Ernè annuncerà il vincitore della quarta edizione del Premio Sergio Scabar.

Nel corso del festival, promosso dall'associazione Silver Age in coorganizzazione con l'Assessorato alla cultura e turismo del Comune di Trieste, saranno proposti anche cinque laboratori (prenotazione obbligatoria a info@fotografiazeropixel.it) dedicati a varie tecniche della fotografia analogica. Tutti gli eventi, salvo un labInfo su www.fotografiazeropixel.it.

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