La moglie di Sting presenta il “Freak Show”
Oggi al Visionario di Udine il documentario di Trudie Styler sui diritti degli omosessuali realizzato assieme a Dante Spinotti

TRIESTE. Una storia contro il bullismo e per i diritti di lesbiche e gay: è “Freak Show”, il debutto alla regia di Trudie Styler, attrice, produttrice e moglie del cantante Sting, che oggi arriva in Friuli Venezia Giulia per presentare il suo film al pubblico insieme a Dante Spinotti, il grande direttore della fotografia friulano. L’appuntamento è alle 20.30 al Cinema Visionario di Udine, in una serata che si svolgerà sotto un doppio segno: quello del ciclo "L'inganno della realtà" (organizzato da Cult'Udine con il Cec) e quello del nuovo progetto "Sguardi sul Friuli". "Freak Show", inoltre, aprirà ufficialmente domani a Tolmezzo la terza edizione di Cortomontagna, alle 21 al Nuovo Cinema David. Tratto dall’omonimo romanzo di James St. James, “Freak Show” racconta la storia di Billy, un ragazzino omosessuale che sfida l’intolleranza nella sua scuola conservatrice difendendo fino in fondo il suo modo di essere. «Da bambina sono stata investita da un camion e mi è rimasta una grande cicatrice sulla faccia: i compagni mi hanno presa in giro e “bullizzata” per molti anni», racconta Trudie Styler. «La situazione di Billy è diversa, ma mi sono sentita in sintonia con la sua storia perché capisco cosa si prova ad essere un “outsider” e ad essere visti dagli altri in modo diverso da come ci percepiamo. È importante accendere l’attenzione su storie come queste e su tante persone straordinarie, ma emarginate, che meritano di essere ascoltate». Intanto, negli Usa, Donald Trump ha annunciato che guiderà la conferenza annuale di un gruppo anti-Lgbt classificato come un “gruppo di odio”: «Sono in disaccordo con questo gesto e con la sua politica», dice la regista. «La comunità definita Lgbt merita pieni e uguali diritti ed è sconfortante che non li abbia già acquisiti. La scelta di Trump di validare l’ideologia dei “gruppi di odio”, non solo quelli contro gli omosessuali, è poco consona per un presidente e anche vergognosa. Per fortuna non penso che la sua opinione corrisponda a quella della maggior parte degli americani, anzi questo ha ispirato più persone a protestare». L’amicizia tra la signora Sting e Dante Spinotti è nata nel 1987, sul set del thriller “Mamba” di Mario Orfini, interpretato proprio dalla Styler: «Abbiamo girato a Cinecittà, dove ancora lavorava Fellini: una grande emozione per me. Anni dopo ho incontrato il presidente Clinton che mi ha detto di aver visto “Mamba” due volte! All’epoca, Dante mi aveva promesso che avrebbe fatto il direttore della fotografia per il mio primo film, ed eccoci qui». Trudie era già la compagna di Sting: dopo 30 anni e 4 figli insieme, le loro creatività hanno finito col contaminarsi: «Sting rimane uno studente del suo mestiere e questo mi ha sempre ispirato a spingermi oltre nella mia carriera di attrice, e ora di regista. Pone l’asticella a un livello molto alto, per studiare ed evolvere la propria arte senza paura di provare nuovi percorsi. In breve, per rimanere studenti della vita». Trudie crede nel cambiamento in atto a Hollywood dopo lo scandalo innescato dalle molestie sessuali di Harvey Weinstein: «È importante che questo argomento sia venuto alla luce. In che altro modo avremmo potuto discutere onestamente su come vengono trattate le donne nella nostra industria? Vedremo se questo scatenerà una rivoluzione duratura».
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