Gorizia, l’Asugi rinnova l’intesa con Šempeter Vrtojba per i parti in Slovenia
Le gestanti potranno usufruire del Punto nascita sito oltreconfine. L’assessore: «Dal 2014 una quindicina di donne hanno fatto questa scelta»

Dovrà essere l’anno del rilancio della collaborazione sanitaria transfrontaliera, nonostante i numeri (nel caso specifico) non siano certamente di grande incoraggiamento. Anche nel 2025 le future mamme che lo vorranno potranno partorire in Slovenia, all’ospedale di Šempeter Vrtojba che dista pochi passi da via Vittorio Veneto.
L’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) ha deciso, infatti, di rinnovare l’accordo con l’ospedale “Splosna bolnisnica dr. Franca Derganca”, approvato originariamente già nel 2014, per l’utilizzo del Punto nascita sloveno da parte delle cittadine residenti nei Comuni di Gorizia, Farra d’Isonzo, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d’Isonzo seguite, nel corso della gravidanza, dagli ambulatori ospedalieri italiani o del Distretto Alto Isontino.
L’intesa e i numeri
«L’accordo - annota il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana - sarà valido sino a che una delle due parti non comunicherà una diversa volontà. Pertanto, le donne residenti nei Comuni sopra indicati potranno continuare a scegliere, volontariamente, di partorire nel Punto nascita sloveno: Asugi applica l’accordo anche per il 2025».
In verità, dicevamo, non sono molte le mamme che hanno scelto di usufruire del servizio transfrontaliero. «Secondo i numeri in mio possesso, sono stati una quindicina i parti effettuati a Šempeter Vrtojba e le donne che hanno scelto di partorire in Slovenia hanno la doppia cittadinanza o appartengono alla minoranza slovena - argomenta l’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano -. In ogni caso, ben venga il rinnovo dell’accordo: dà una possibilità in più alle nostre gestanti».
Asugi annota come, nell’anno appena trascorso (il 2024), non siano pervenute richieste di parto al Punto nascita sloveno e l’ultimo rimborso effettuato risale al 2021.
La tariffa e il rimborso
Entriamo, ora, nel dettaglio del decreto firmato dal dg Poggiana. Con l’accordo stipulato tra la Regione Friuli Venezia Giulia e l’ospedale “Splosna Bolnisnica dr. Franca Derganca” di Šempeter Vrtojba è stata fissata la tariffa di 1.200 euro per qualsiasi tipologia di parto (fisiologico, tramite taglio cesareo o ausilio ventosa, con o senza complicanze). Le parti stipulanti l’intesa hanno previsto, inoltre, che nel caso il neonato abbia necessità di assistenza medica/neonatologica, l’equipe di Ostetricia e Pediatria dell’ospedale d’oltreconfine si impegna a trasferire il neonato presso la Neonatologia del Burlo Garofolo di Trieste o all’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (già Asuiud), «con spese di trasporto a carico del servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia».
La responsabilità medica
Altro elemento importante: i rapporti economici derivanti dall’accordo vengono regolati direttamente tra l’ospedale “Splosna Bolnisnica dr. Franca Derganca” e l’Azienda sanitaria, previa presentazione dell’autorizzazione preventiva e a fronte di regolare fattura a carico dell’Asugi che si impegna al pagamento, entro 60 giorni dal suo ricevimento, utilizzando i relativi riferimenti bancari forniti dal nosocomio sloveno. Per tutte le eventuali complicanze per la madre o per il neonato, la responsabilità medica dell’attività è a totale carico, invece, dell’ospedale “Splosna Bolnisnica dr. Franca Derganca”.
Il costo presunto
Per il 2025 appena iniziato, il costo massimo presunto derivante dall’adozione del provvedimento ammonta a 7.200 euro. Una cifra che è stata calcolata tenendo conto che il numero massimo presunto di parti in applicazione dell’accordo è pari a 6: quindi, è sufficiente un’elementare moltiplicazione, vista la tariffa singola di 1.200 euro per qualsiasi tipologia di parto (fisiologico, tramite taglio cesareo o ausilio ventosa, con o senza complicanze).
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