Paperoni in Borsa, lo Stato batte Del Vecchio e gli altri

Fuori dal podio Prada, Agnelli-Elkann perdono il 10%

(ANSA) - MILANO, 15 AGO - Lo scettro degli investimenti in piazza Affari spetta allo Stato, o meglio al Ministero dell'Economia e delle Finanze che direttamente o attraverso le sue controllate (come Cassa Depositi e Prestiti) vale 81 miliardi, con un incremento del 26,7% rispetto all'anno scorso. Una performance quindi migliore rispetto a quella Ftse Mib (+21%). Il patrimonio pubblico, che vale l'8% del listino - secondo Milano Finanza che ha stilato la consueta classifica annuale sui Paperoni in borsa - è stato trainato dall'ottimo andamento del comparto Difesa, con Leonardo (+121%) e Fincantieri (+225%) in testa, oltre alle solide performance di Poste Italiane, Italgas e Webuild. Fra i privati si mantiene, e anzi si consolida, la prima posizione degli eredi Del Vecchio con 51,5 miliardi, in crescita del 31% rispetto allo scorso anno quando si fermava a 39,4. . Gli otto eredi - sei figli naturali di Leonardo Del Vecchio, oltre alla seconda moglie Nicoletta Zampillo e al figlio di quest'ultima, Rocco Basilico - hanno una ricchezza individuale di circa 6,4 miliardi, ma di fatto non sono ancora riusciti a trovare una soluzione definitiva sull'eredità a oltre tre anni dalla scomparsa del fondatore di Luxottica. Anche Francesco Milleri, l'amministratore delegato di Essilux e gestore della Delfin, la finanziaria degli eredi, è in classifica con 140 milioni di capitalizzazione personale. Sale dalla terza alla seconda posizione la famiglia Rocca con quasi 10 miliardi e un +7% grazie a Tenaris, leader globale nel settore oil & gas. Si 'assottiglia' invece il patrimonio della famiglia Agnelli-Elkann che perde il 10% penalizzato dal rallentamento di Exor e Stellantis, che sta affrontando la crisi del mercato dell'auto. In particolare, la quota riferibile a John Elkann è di 2,3 miliardi e quella attribuita ai due fratelli Lapo e Ginevra vale 755 milioni ciascuna. Dalla seconda scendono alla quarta posizione invece Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, che perdono così il podio (erano secondi nel 2024) seguiti da Francesco Gaetano Caltagirone, Piero Ferrari, la famiglia Benetton, la famiglia Stevanato, i Doris-Tombolato e, a chiudere la top ten, la famiglia Buzzi. La graduatoria complessiva, consultabile sul sito milanofinanza.it, censisce 751 tra famiglie e imprenditori con patrimoni azionari per 197 miliardi di euro, che corrispondono al 20% della capitalizzazione complessiva di Borsa Italiana (Egm incluso). Tra le classifiche collaterali, quella dei fondi esteri mostra investimenti in Piazza Affari per circa 80 miliardi, quasi pari alla ricchezza del Mef. In testa BlackRock (22 miliardi) e il fondo sovrano norvegese Norges Bank (12 miliardi). Mentre fra gli enti locali significative sono una capitalizzazione di 2 miliardi in Acea da parte di Roma Capitale e quella da 1,6 miliardi ciascuna di Milano e Brescia in A2A e in altre utility locali. Fra le fondazioni bancarie si segnala che Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo, azioniste di Intesa Sanpaolo, valgono complessivamente 10 miliardi. (ANSA).

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