Multe, imposte e canoni: nel 2024 Esatto incassa oltre 125 milioni di euro a Trieste

Aumentano le entrate della società municipale, grazie anche agli accertamenti. La Tari ha assicurato finora un gettito di 30,5 milioni: il 74 per cento del dovuto

Francesco Bercic
Gli uffici di piazza Sansovino (Foto Massimo Silvano)
Gli uffici di piazza Sansovino (Foto Massimo Silvano)

I vertici di Esatto avranno trascorso un Natale sereno, forti dei dati con cui si apprestano a chiudere l’anno. Gli incassi della società municipale, deputata a riscuotere per conto del Comune imposte, multe e canoni, faranno segnare un aumento nel 2024, superando la quota di 125 milioni di euro (contro i 122 milioni raccolti nel 2023). I numeri definitivi si potranno conoscere soltanto a gennaio, ma Raffaella Del Punta e Davide Fermo, rispettivamente presidente e direttore di Esatto, sono già in grado di anticipare il trend di miglioramento, in vista della sua ufficializzazione tra alcune settimane.

Addirittura, puntualizza il direttore Fermo, se si guarda ai primi nove mesi dell’anno l’incremento vale oltre 13 milioni di euro (85 milioni contro 72 a settembre del 2023). «L’aumento in quel caso era in parte dovuto a differenti scadenze», spiega sempre Fermo. «Non chiuderemo con 13 milioni in più per il Comune, però contiamo di superare i 125 milioni di euro, possibilmente con una certa larghezza».

Per cogliere il significato della cifra, la presidente Del Punta suggerisce una chiave di lettura. Il bilancio comunale per il triennio 2025-2027 approvato dieci giorni fa prevede una chiusura a pareggio sull’importo di 876 milioni di euro, con stanziamenti per il welfare pari a 132 milioni di euro. Un ordine di grandezza analogo a quello delle entrate tributarie, che il Comune gestisce attraverso Esatto: «È come se, con la nostra attività di riscossione, si coprissero interamente i costi del welfare», sintetizza Del Punta. Ad eccezione degli anni di pandemia, il volume di introiti di Esatto è cresciuto progressivamente a partire dal 2017, quando è stato definito l’attuale contratto di servizio.

Le singole voci si potranno analizzare al termine dei dodici mesi, intanto però gli aggiornamenti più rilevanti riguardano la tassa sui rifiuti (Tari). Il 2 dicembre è scaduto il termine per il pagamento della seconda rata, chiamando a raccolta i contribuenti che hanno scelto di dilazionare il saldo dell’importo totale.

La platea per la Tari 2024 ammonta complessivamente a 112 mila soggetti, raggiunti con 87 mila moduli cartacei, 11 mila mail ordinarie e 14 mila Pec. Ebbene: su una previsione di incasso di 39 milioni 175 mila euro – che superano i 41 se si tiene in considerazione la Tefa (tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali, l’ex addizionale provinciale) – a metà dicembre Esatto aveva incassato 30,5 milioni di euro, il 74 per cento del dovuto. Può sembrare una percentuale bassa, ma non lo è affatto, a causa della storica inclinazione all’elusione ed evasione della Tari, nonché all’altrettanto consolidato ritardo (in buona fede) nel pagamento. «È un dato ottimo, considerato che ci sono sempre dei ritardi di natura fisiologica», ribadisce Del Punta. «Prevediamo di raggiungere comunque l’80,82 per cento di pagamento spontaneo».

Un altro capitolo sul quale soffermarsi per comprendere il raggio d’azione di Esatto ha a che fare con la cosiddetta attività di accertamento, il cui peso sta assumendo dimensioni sempre maggiori nel bilancio di piazza Sansovino. A maggio sono stati emessi circa 700 avvisi «per omessa dichiarazione Tari», dov’è probabile che a risultare decisiva sia stata una “innocente” dimenticanza (tipico esempio è la mancata comunicazione del cambiamento di indirizzo). «È un lavoro impegnativo per gli uffici – commenta Del Punta – perché, a differenza dell’Ilia (ex Imu, ndr), non basta risalire al proprietario, che è automaticamente il soggetto debitore». Le annualità coinvolte vanno dal 2018 al 2023 e hanno fruttato 1,2 milioni di euro (700 mila già incassati e 500 mila oggetto di dilazione). A breve è attesa la notifica di altri 3.200 avvisi di accertamento per omessa dichiarazione Tari (sempre per le annualità 2018-2023), a testimonianza del ritmo sostenuto della società municipale. A maggio sono stati infine inviati 17.500 solleciti Tari relativi all’annualità 2022, i quali hanno già garantito un gettito di 900 mila euro.

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