Electrolux, via libera agli straordinari del sabato: il referendum approva l’accordo
Con 292 voti favorevoli su 427 votanti passa l’intesa tra Rsu e azienda: cinque sabati di lavoro extra, ferie dal 24 dicembre al 6 gennaio e 13 nuove assunzioni. I sindacati chiedono ora di risolvere i guasti e le inefficienze produttive

È passato con 292 voti favorevoli l’accordo sui sabati di straordinario all’Electrolux di Porcia. I “no” sono stati, invece, 127. Il referendum, unica via per raggiungere un’intesa sulla modalità di organizzazione del lavoro per recuperare i volumi persi durante l’anno ed evadere i nuovi ordini di lavatrici, si è chiuso con la maggioranza che ha dato il via libera all’ipotesi trovata la scorsa settimana da Rsu e multinazionale. Un’ipotesi che, nei giorni scorsi, era stata bocciata – a voce, senza consultazione formale – dagli addetti in assemblea: da qui la necessità di votare.
In fabbrica erano presenti in 569 e hanno votato in 427, quindi l’affluenza è stata del 75 per cento. Le schede bianche sono state 2, mentre 6 le nulle. L’assenteismo si è attestato a quota 14 per cento, tenuto conto che il numero dei dipendenti che poteva votare era 662. Oggi la sigla da parte di Rsu e multinazionale dell’intesa contempla 5 sabati di straordinario da 6 ore – il primo l’8 novembre e l’ultimo il 10 gennaio –, chiusura dello stabilimento per le vacanze dal 24 dicembre al 6 gennaio 2026 e 13 assunzioni a termine.
I sindacalisti Simonetta Chiarotto (Fiom), Gianni Piccinin (Fim) e Roberto Zaami (Uilm) hanno espresso soddisfazione per la chiusura positiva della vertenza, ulteriore prova del buon lavoro svolto dalle Rsu, ma al contempo hanno richiamato l’azienda sulla necessità di risolvere le criticità sul fronte organizzativo e produttivo, che si registrano ogni giorno a causa pure di guasti ai macchinari. «Malfunzionamenti che determinano perdite quotidiane di pezzi – ha sottolineato Chiarotto –. Le inefficienze vanno risolte: nell’incontro di martedì scorso con l’azienda, quest’ultima si è impegnata a trovare soluzioni: confidiamo lo faccia rapidamente».
Una posizione condivisa dai colleghi. «Electrolux deve prendere in mano la situazione e risolvere le problematiche che i lavoratori hanno sottolineato pure in assemblea e che contribuiscono a creare un clima teso – ha rilevato Piccinin –. Le perdite di pezzi devono essere recuperate, quindi sul fronte dell’organizzazione si deve registrare un cambio di passo da parte dell’azienda. Quanto all’esito del referendum, ero fiducioso e il numero di voti favorevoli ha confermato quanto credevo. Ha prevalso il buonsenso tra le maestranze».
Il numero dei “no” è però un dato non trascurabile. «Senza dubbio – ha commentato Zaami – ed è sulla quota di diniego che Electrolux deve fare una riflessione. I “no” devono fare pensare alle mancanze aziendali per esempio nel rispetto delle relazioni sindacali, con particolare riguardo al percorso partecipativo, alle criticità nella gestione tecnica e organizzativa che generano un clima di malcontento, emerso in maniera importante nelle assemblee e che noi abbiamo a più riprese portato all’attenzione dei vertici. Richiesta di straordinari e perdite di pezzi quotidiane sono due concetti che non possono coesistere. I lavoratori hanno fatto la propria parte, dando il via libera a un calendario produttivo che li impegna con straordinari di sabato, ora tocca all’azienda fare il suo. Ci tengo a sottolineare che le maestranze dando il via libera all’ipotesi di accordo hanno dato prova di impegno e forza, non di debolezza».
Ma l’intesa, trovata con non poco sforzo e dopo un percorso all’insegna delle bocciature, potrebbe avere vita breve: alla sua attuazione potrebbe mettere il bastone tra le ruote l’esito degli incontri sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici in programma oggi e domani a Roma. Se dovesse esserci una nuova rottura ed essere nuovamente disposto il blocco degli straordinari, l’accordo salterà.
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