Creature fantastiche e dove trovarle: a Gradisca gli animali di legno diventano un’opera d’arte

Un bradipo l’ultima creazione a opera di Rodolfo Aliprandi: per relizzarla è stato impiegato il legno recuperato con la pulizia attorno le mura

Luigi Murciano
Il bradipo realizzato in legno
Il bradipo realizzato in legno

Gradisca vera e propria capitale della land art. Quella forma d’arte, cioè, che utilizza materiali e spazi naturali come elemento centrale dell’opera. E nel caso della cittadina della Fortezza quel materiale è il legno, che va a prendere forma diventando tante diverse creature fantastiche che piacciono a grandi e piccini, impreziosendo il paesaggio urbano.

È proprio vero che a volte le soluzioni più efficaci sono sotto al nostro naso senza che neppure ce se ne accorga. Nella civiltà dello spreco, poi, spesso accade che si vadano a buttare via risorse che potrebbero semplicemente essere riciclate o meglio impiegate. Riflessioni che ben si attagliano all’iniziativa portata a termine nella cittadina della Fortezza in parallelo all’attività di pulizia delle aree fluviali sottostanti le mura venete della città. Tutta la legna “buona” è stata riutilizzata. In gran parte è stata messa gratuitamente a disposizione dei cittadini, come ormai virtuosa consuetudine.

Un’altra parte però, ancora una volta, è stata impiegata per arricchire quello che ormai è un vero e proprio pantheon di creature immaginarie che fanno bella mostra di sé fra le mura e le zone fluviali. E così, negli anni erano via via comparsi dapprima un simpatico orso che vigila sul borgo del Salet, una gigantesca tartaruga che ha lottato strenuamente contro le piene del fiume, poi un mastodontico gallo che guarda alle mura del Castello.

Ultimo arrivato, recentemente, un placido e voluminoso bradipo che si rilassa beato all’inizio della passeggiata dedicata a monsignor Stacul, a pochi passi dal ricreatorio Coassini e dal compendio castellano. La misteriosa e placida creatura è già un cult, fotografatissima sui social.

Il nuovo arredo urbano a costo e chilometri zero è opera dell’artista Rodolfo “Rudy” Liprandi dell’associazione culturale Ecopark di Fiumicello Villa Vicentina, nota per il suo progetto Aeson legato all’Isonzo e ormai storico partner dell’amministrazione comunale. Liprandi già aveva realizzato l’amata tartaruga, alta due metri e lunga quattro, dando ora vita a un’altra figura che invita a riscoprire il valore della lentezza. Annualmente il Comune provvede alla pulizia dei contesti ambientali lungo il fiume, la roggia dei Molini e le storiche mura venete del 1400.

I lavori, come noto, fanno riferimento alla progettazione voluta dal Comune di Gradisca per recuperare e valorizzare gli ambiti naturali, storici e paesaggistici individuati tra le antiche fortificazioni e le aree fluviali. Un’azione che punta anche a ripristinare il collegamento visivo tra il fiume Isonzo e l’ambito storico del Castello e delle mura venete, utile elemento nella promozione di tali contesti.

Grazie a un accordo di collaborazione sottoscritto tra Comune di Gradisca e Corpo forestale regionale vengono eseguiti dagli operatori del servizio manutentivo della montagna della Regione. Con la sua vista inimitabile sospesa fra il fiume e il Carso, la zona del Castello di Gradisca è un vero e proprio compendio delle bellezze e della storia del Goriziano. Una vista che però deve fare i conti con il proliferare della vegetazione selvaggia, che spesso intacca argini e mura.

Parte della legna recuperata è stata utilizzata in passato anche per la realizzazione di panchine e “sedute” a costo zero, che invitano a fermarsi ad ammirare nel silenzio la natura che ci circonda ad appena due passi dal centro. E chissà che le creature lignee che popolano la città non diventino degli insperati “testimonial” di promozione turistica.

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