L’invito a Leone XIV da Lorenzago: «Lo aspettiamo per le vacanze»

Il governatore Luca Zaia e il centro cadorino che fu luogo di riposo per Wojtyla e Ratzinger sperano nel Santo Padre. Il governatore: «Sarebbe un regalo per il Veneto e si troverebbe nel cuore del patrimonio dell’Umanità»

Sabrina Tomè
Giovanni Paolo II durante una passeggiata in Cadore nel 1998
Giovanni Paolo II durante una passeggiata in Cadore nel 1998

La lettera la scriveranno nei prossimi giorni, sarà formale come si conviene in tale circostanza e avrà parole di congratulazioni per l’elezione a Papa. L’invito ufficiale a visitare o, ancor meglio, a trascorrere le vacanze a Lorenzago, però non possono farlo loro, il sindaco Marco D’Ambros e il vice Emilio Fabbro.

Il compito spetta alla diocesi e al seminario di Treviso a cui appartengono il castello di Mirabello e la vicina casa che per sei volte tra gli anni Ottanta e Novanta, ha ospitato Papa Wojtyla e una volta Papa Ratzinger.

Una frequentazione che il cartello all’ingresso della località dolomitica incoronata dalle creste del Cridola e protetta dal possente Tudaio, ricorda a tutti i visitatori: “paese dei Papi”. Qualche centinaio di metri più avanti, ben tenuto e ben curato, c’è anche un museo dedicato; resta aperto grazie all’opera dei volontari, in un paese che - come ovunque in montagna - vede sparire anno dopo anno negozi e servizi. Una piccola perla, con i colori vaticani, che racconta quanto il rapporto con il capo della Chiesa, qui, sia più che mai sentito. E non solo per motivi turistici.

La casa che ha ospitato i Papi per le loro ferie estive a Lorenzago
La casa che ha ospitato i Papi per le loro ferie estive a Lorenzago

Tanto che il governatore Luca Zaia ha subito avanzato la proposta-invito: «Abbiamo una struttura per le vacanza estive a Lorenzago e sarebbe bello riprendere la tradizione di avere il Santo Padre in vacanza da noi - ha detto -. Sarebbe un regalo per il Veneto e un onore ripristinare questa bella consuetudine. Da parte nostra abbiamo sempre facilitato ogni forma di ospitalità. Sarebbe un bel viatico, si troverebbe nel cuore del patrimonio dell’Umanità con un significato meno terreno e più spirituale. Invitiamo Papa Leone a fare la sua prima uscita di vacanza a Lorenzago».

Un appello naturalmente condiviso dai lorenzaghesi. «Se Papa Leone XIV scegliesse di venire in Cadore saremmo ben lieti per la sua presenza», assicurano entusiasti il vicesindaco Fabbro e il sindaco D’Ambros.

Papa Francesco ha interrotto quella che era diventata una tradizione. Ma la parola interruzione qui non piace; al massimo si parla di una sospensione: «Diciamo che si tratterebbe di un rapporto che si rinnova - sottolinea Fabbro -. Il rapporto c’è sempre, basti pensare che noi ogni anno ci troviamo con la Segreteria di Stato per portare l’albero di Natale».

Molto stretto anche il legame con il cardinale Pietro Parolin: fosse diventato lui Papa, la presenza sarebbe stata quasi certa, visto che nel 2014 a Lorenzago ha inaugurato il santuario all’aperto nel bosco, nel parco dedicato a Wojtyla, proprio sopra il castello, e ci è poi tornato nel ’22. Lì ha celebrato messa, sotto una tettoia in legno sorretta da 12 alberi che rappresentano gli apostoli. E poco più su parte il “sentiero dei Papi” che Giovanni Paolo II ha solcato così spesso. La speranza è ora che anche Leone XIV percorra quei tratti. «Noi lo aspettiamo a braccia aperte», rimarcano sindaco e vicesindaco. Ma l’aspettativa è generale.

Il manager Andrea Vidotti, procuratore dei grandi campioni dello sport, è cittadino adottivo di Lorenzago perché ci va in vacanza da quando era bimbo. Lui non ha dubbi: «Sarebbe una cosa molto bella avere Papa Leone qui, un grande cosa non solo per il paese, ma per tutto il Veneto». Francesca Casanova organizza insieme al noto fotografo delle Dolomiti Vito Vecellio l’appuntamento estivo dedicato all’arte “Lorenzago aperta”: «Sarebbe bello averlo come ospite. È un Papa vicino alle periferie e noi siamo periferia. La montagna poi ti obbliga a pensare a qualcosa di alto, è un luogo spirituale. E qui c’è una luce bella, diversa, simile a quella del Sudamerica dove è stato così a lungo».

L’architetto Bortolo Mainardi, ex sindaco di Lorenzago e poi consigliere regionale e commissario straordinario per le grandi opere del Nordest, traccia un parallelo tra Wojtyla e Leone: «Sarebbe interessante un invito considerando la Rerum Novarum di Leone XIII, (a cui Leone XIV si è ispirato per il nome, ndr) e l’enciclica Centesimus Annus del 1991 di Papa Giovanni Paolo II scritta nel centesimo anniversario della precedente», spiega. Un collegamento che potrebbe essere approfondito e analizzato dagli studiosi, magari proprio a Lorenzago.

Tante buone ragioni, dunque, per una visita del Santo Padre nelle Dolomiti. Con una raccomandazione, quella del parroco di Lorenzago don Renato, di evitare il pressing: «Lo lascerei guardarsi intorno, non subissiamolo subito di richieste», il suo consiglio. 

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