La lettera di Parolin: «Per Leone XIV un lunghissimo applauso dei cardinali»

Il Segretario di Stato Vaticano, fino all’ultimo dato per favorito al Soglio pontificio, in una lettera scritta al Giornale di Vicenza «ancora “fresco” della forte e coinvolgente esperienza del Conclave», racconta la gioia per come «in così breve tempo la Chiesa universale abbia ritrovato il suo Pastore»

Il cardinale Pietro Parolin
Il cardinale Pietro Parolin

«Credo di non rivelare nessun segreto, se scrivo che un lunghissimo e caloroso applauso è seguito a quel “accetto” che lo rendeva il 267mo Papa della Chiesa Cattolica. Di lui mi ha colpito soprattutto la serenità che traspariva dal suo volto in momenti così intensi e, in un certo senso, 'drammatici', perché cambiano totalmente la vita di un uomo«.

Lo scrive il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in una lettera scritta al Giornale di Vicenza «ancora “fresco” - nota - della forte e coinvolgente esperienza del Conclave».

Parolin esprime la «gioia che in così breve tempo la Chiesa universale abbia ritrovato il suo Pastore, il Successore di Pietro, il Vescovo di Roma, dopo la malattia e la morte di Papa Francesco, che ha avuto la pazienza di tenermi come suo Segretario di Stato per quasi 12 anni». Il nuovo Papa, prosegue, «ha ben presenti i problemi del mondo d'oggi, come ha dimostrato fin dalle sue prime parole sulla Loggia di San Pietro, riferendosi immediatamente alla pace 'disarmata e disarmante».

La serenità del nuovo Pontefice «io l'ho sempre sperimentata nel Cardinale Prevost - ricorda Parolin - che ebbi modo di conoscere all'inizio del mio servizio come Segretario di Stato per una questione spinosa che riguardava la Chiesa in Perù, dove egli era Vescovo della Diocesi di Chiclayo. Ho avuto poi la possibilità di collaborare direttamente con lui in questi due ultimi anni, dopo che Papa Francesco l'ha chiamato a Roma e l'ha messo a capo del Dicastero per i Vescovi. Ho potuto sperimentare in lui conoscenza delle situazioni e delle persone, pacatezza nell'argomentazione, equilibrio nella proposta delle soluzioni, rispetto, attenzione e amore per tutti. Credo che Papa Leone XIV, oltre ovviamente che nella grazia del Signore, troverà nella sua grande esperienza di religioso e di pastore, come pure nell'esempio, nell'insegnamento e della spiritualità del grande padre Agostino - che egli ha citato nelle sue prime parole - le risorse per lo svolgimento efficace del ministero che il Signore gli ha affidato, a bene della Chiesa e dell'umanità intera. Noi gli siamo vicini con il nostro affetto, la nostra obbedienza e la nostra preghiera», conclude.

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