Lo studente ribelle alla Maturità: «Non mi aspettavo tutto questo»
L’intervista a Gianmaria Favaretto, 19enne padovano, sull’eco mediatica del suo no all’orale: «Mi hanno scritto docenti e ragazzi. Dicono che faranno come me»

«Sono stupìto, molto sorpreso, non mi aspettavo tutto questo rumore», racconta al telefono.
La scelta di Gianmaria Favaretto, 19 anni, padovano, di presentarsi all’esame orale della maturità al liceo scientifico Fermi di Padova il 27 giugno scorso, firmare e comunicare alla Commissione di non voler sostenere la prova, ha diviso in due l’Italia.
«Scelta di comodo, cattivo esempio di immaturità, andava bocciato» da una parte, «protesta ragionata, modello di coraggio, paladino di una parte di studenti» dall’altra.
Dopo la sua intervista ai quotidiani del Gruppo Nem (che edita questo giornale), tutti ne parlano e lo cercano. Sono intervenuti presidi, filosofi, sindacati. L’8 luglio era in prima pagina sul Corriere della Sera, protagonista del Caffè di Gramellini.
«Sono spaesato, ma anche divertito, mi hanno cercato vari giornalisti, sto valutando se fare altre interviste» dice, dimostrando un equilibrio non scontato per un ragazzo così giovane.
Gianmaria, è diventato un eroe nazionale.
«Incredibile, è davvero incredibile quello che è successo. Non so se il ruolo dell’eroe mi calza».
Che effetto le fa essere su tutti i giornali, siti internet, social?
«Sto affrontando la vicenda con il sorriso. Ho fatto una scelta per me, usando la mia testa, non pensavo davvero che avesse un’eco del genere, che la cosa prendesse questa piega. Spero di aver offerto a tutti un’occasione di riflessione».
Oltre ai giornalisti, qualcuno le ha scritto?
«Mi hanno scritto tanti ragazzi e professori».
Sui social?
«Su Instagram soprattutto. Tanti hanno cominciato a seguirmi, mi scrivono che condividono la mia scelta e che vogliono fare come me».
Crede che il suo esempio possa davvero spingere e motivare i maturandi a firmare e non sostenere l’esame orale?
«Non lo so. Può essere che succeda, in generale mi fido poco di quello che dicono le persone. Hanno scritto “Ora cominceranno a farlo tutti”. Non ci credo e nemmeno lo spero, non vorrei che la mia decisione venisse travisata. La mia non è stata svogliatezza, ma una presa di posizione. Se la mia esperienza può portare le persone a dire quello che davvero pensano sono contento. Bisogna uscire dal gregge».
Come riformerebbe l’esame di maturità?
«Non ho le competenze per risponderle. Partiamo però dal fine ultimo della scuola: se deve istruire i ragazzi in modo nozionistico il sistema attuale è sterile, ma ci sta. Se invece la scuola, come si dichiara, deve formare i ragazzi per la vita, per inserirsi nel mondo, so per certo che non sta svolgendo il compito al meglio. Io almeno non mi sento preparato in questo senso».
Nei social molti non condividono la sua scelta.
«Leggendo certi commenti perdo la fiducia nelle persone. C’è chi scrive e giudica senza aver letto l’intervista, scrive senza sapere».
Il rischio è entrare nel tritacarne mediatico. La spaventa?
«Mi hanno cercato radio, tv e giornali nazionali. Sto valutando caso per caso. Non voglio continuare a raccontare la stessa storia, vorrei che si portasse il discorso su un piano più alto. Ho accettato l’intervista di una televisione locale per vivere l’emozione, per provare che cosa si sente, ho anche dato la mia disponibilità a un sito che si occupa di bullismo».
Se potesse tornare indietro sceglierebbe nuovamente di non sostenere l’orale?
«Non lo so, non sono del tutto a mio agio in questa situazione. Per me stesso sì, lo rifarei senza dubbio. Se penso una cosa, la dico sempre. A scuola ci sono sempre stati dei battibecchi con i professori, sono sempre stato un piccolo contestatore».
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