A caccia di vip per le calli nel giorno del sì: Bill Gates va all’Accademia, Bloom stende i muscoli, Kardashian regine di selfie

Schiere di fotografi e di turisti incuriositi nei pressi degli hotel in cui alloggiano gli invitati. L’associazione albergatori: «Qualche disdetta, ma è pubblicità buona». Santanché esulta

Camilla Gargioni
Da sinistra, Kris Jenner con la figlia Khloé Kardashian fermate da una fan incredula vicino al Gritti
Da sinistra, Kris Jenner con la figlia Khloé Kardashian fermate da una fan incredula vicino al Gritti

Selfie con fan e curiosi, una visita alla chiesa di San Moisè di fianco al Bauer, acquisti nelle boutique di calle larga XXII Marzo. A Venezia, è ufficialmente scattata la Kardashian-mania. A maggior ragione se te le ritrovi a pochi metri, certo protette da alti bodyguard, ma pronte a scambiare due parole con i fan e a scattare foto con i gondolieri a due passi dall’albergo dove alloggiano, il Gritti. «Auguri, Khloé!», strillano i fan: ieri infatti, la terzogenita della dynasty Kardashian ha compiuto 41 anni. Kris, abito lunghissimo rigorosamente ghepardato, Khloé pure lei in lungo nero con infradito, hanno lasciato il segno in una Venezia che non ha quell’assalto tipico da Mostra del Cinema, ma attira comunque curiosi.

Prendendo la gondola traghetto di fronte al Gritti, è inevitabile lasciarsi incuriosire dai fotografi assiepati. «Che alloggi qui Jeff Bezos? Magari lo vediamo!», confabulano gli avventori, brandendo subito lo smartphone. Scrutando sulla terrazza, però, fa capolino Oprah Winfrey, star del giornalismo televisivo americano, che si concede un croissant con spremuta d’arancia.È il bello di Venezia, città che sta nel palmo di una mano e dove puoi trovarci il mondo. Perfino Bill Gates.

Mr Microsoft non ne aveva fatto mistero, il suo desiderio era quello di andare ad ammirare l’Uomo Vitruviano di Leonardo, esposto alle Gallerie dell’Accademia nella mostra “Corpi moderni”. Detto, fatto. Ieri dopo pranzo, in sordina, con cappellino nero, si è spostato dal St. Regis al museo, con la moglie e uno staff di cinque persone, con tanto di guida personale. È rimasto diversi minuti a osservare il disegno simbolo di Leonardo, ma non solo: ha poi insistito per visitare anche il primo piano delle Gallerie, incontrando da vicino i capolavori di Tintoretto, Giorgione, Tiziano.

Per le calli, il chiacchiericcio si mescola con la quotidianità. Vicino agli alberghi dove alloggiano i vip, le schiere di fotografi sono a caccia dello scoop, vicino alle location è inevitabile finire in qualche diretta televisiva. «Massì, si sposano a San Giorgio, non all’Arsenale, lì c’è la festa sabato», chiacchierano due amiche, «vicino al mio ufficio è tutto un via vai di controlli, dovresti vedere». Già, perché oltre ai fotografi con teleobiettivi mimetici che spuntano dai pontili, i gondolieri che si fanno i selfie avvicinandosi alle terrazze degli alberghi, c’è anche la security.

Non è sfuggito agli occhi più attenti nemmeno ieri Orlando Bloom, che di nuovo in mise sportiva si è messo a fare stretching nelle vicinanze del Gritti (e c’era pure Oprah Winfrey). La compagna di Leonardo DiCaprio, la modella Vittoria Ceretti, si è fatta pizzicare invece tra le boutique, senza Leo. Pochi metri, tra il Gritti e San Marco, che diventano un piccolo red carpet.

Altro spot per i curiosi, di fronte all’hotel Aman dove alloggia la coppia di sposi. E c’è chi chiede se per caso, tra quei volti, ci sia anche George Clooney, memori di quelle nozze nel 2014 a Ca’ Farsetti.

Tanti fotografi, giornalisti, barche a ruba per non perdersi le star, ma che ci siano anche turisti venuti apposta per incrociare gli ospiti delle nozze dell’anno? «C’è stata qualche disdetta, quando si era diffusa l’immagine di una Venezia bloccata», spiega Daniele Minotto, direttore dell’Associazione Veneziana Albergatori, «ma non essendoci un red carpet, non c’è l’effetto Mostra del Cinema. Occasioni di questo tipo, però, fanno bene alla città e danno risonanza internazionale».

Ne è convinta anche la ministra del Turismo, Daniela Santanchè: «Sono eventi che rafforzano la nostra immagine globale, generano occupazione e attraggono nuovi flussi turistici qualificati».

I conti ha provato a farli Jfc: 61,5 milioni di euro di benefici immediati sul territorio, oltre ad ulteriori 896 milioni in termini di visibilità e valorizzazione del brand Venezia.

Oggi, ultimo giorno di avvistamenti: a meno che qualcuno, già che è in città, non faccia come Bill Gates e si dedichi all’arte.

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