Così Fedriga chiude la crisi di maggioranza in Regione: “Nessun rimpasto”
Il presidente del Friuli Venezia Giulia presenterà in Consiglio regionale una mozione sulla quale chiedere la fiducia

Massimiliano Fedriga chiude ufficialmente la crisi aperta la scorsa domenica: la maggioranza ritrova la coesione puntando proprio sulla leadership del governatore e investendolo del ruolo di garante dell’unità del centrodestra regionale e di arbitro della coalizione. Esclusa l’ipotesi di un rimpasto di giunta. Le deleghe degli assessori resteranno invariate e Fedriga presenterà in Consiglio una mozione su cui chiederà la fiducia.
Mozione che si baserà su un nuovo accordo programmatico i cui contenuti saranno definiti nei prossimi giorni con l’obiettivo di mettere nero su bianco linee d’azione condivise sui temi-chiave dell’amministrazione regionale, su tutti la sanità.
Poco prima delle 18, dopo quasi due ore di vertice di maggioranza inframmezzato da una pausa caffè, venerdì 23 maggio il governatore è uscito dal palazzo della Regione andando incontro ai giornalisti, affiancato dai segretari regionali Walter Rizzetto (Fdi), Marco Dreosto (Lega) Sandra Savino (Forza Italia), Angelo Compagnon (Udc) e dal portavoce, nonché responsabile della lista del presidente, Edoardo Petiziol che oltre a convocare il vertice ha svolto negli ultimi giorni un ruolo di mediazione contribuendo a ricompattare le anime della maggioranza. Una rinnovata intesa rappresentata, plasticamente, proprio dall’uscita “di gruppo”.
«Come avevo preannunciato dopo l’incontro con la presidente del consiglio, la coalizione ribadisce la sua compattezza – ha dichiarato Fedriga riallacciandosi al faccia a faccia con Giorgia Meloni avvenuto giovedì a Roma –. Abbiamo risolto quelle incomprensioni che, non c’è dubbio, ci sono state nei giorni scorsi. La coalizione mi ha chiesto di assumere un ruolo aggiuntivo di garante e di arbitro della coalizione stessa per garantire continuità e rilancio dell’azione dell’amministrazione».
«Per questo – ha annunciato il presidente – presenterò in Consiglio regionale una mozione sulla quale chiederò la fiducia. E non ci sarà un rimpasto di giunta. Viene confermata la fiducia a questa amministrazione regionale, nell’attuale conformazione, da parte di tutte le forze di coalizione».
Tecnicamente, sulla mozione, che sarà sottoposta al voto, verrà posta la questione di governo. Il prossimo Consiglio regionale è in agenda per il 17 giugno. «Ero ottimista ieri e sono ancora più ottimista oggi – ha aggiunto –. Questo percorso è stato condiviso e scelto dalle forze politiche del territorio».
Un Fedriga apparso sorridente e rasserenato. Non solo la crisi è stata archiviata, ma il riassestamento degli equilibri politici interni alla maggioranza vede un rafforzamento della posizione del governatore.
In particolare da Fratelli d’Italia, i cui malumori erano stati all’origine della crisi, è stato chiesto venerdì a Fedriga di fare non solo da garante, ma anche «da arbitro» nell’ambito di tutte le situazioni che riguardano l’azione politica dell’amministrazione regionale. In merito, poi, ai contenuti dell’accordo programmatico il governatore ne ha anticipato, intanto, i principi di base, ovvero «che dobbiamo lavorare in un clima in cui tutta la coalizione sia coinvolta e si assuma la responsabilità delle scelte fatte».
Definitivamente accantonate anche le dichiarazioni critiche sulla sanità pordenonese espresse dal ministro di Fdi Luca Ciriani che avevano fatto esplodere la crisi? «Non ho sentito il ministro Ciriani in questi giorni, ma lo sentirò nei prossimi» ha precisato.
Quanto a un rimpasto di deleghe, si tratta di un’ipotesi che effettivamente aveva preso forma nelle riflessioni interne ai partiti della maggioranza, ma senza sfociare in richieste formali.
Fedriga è tornato ancora sull’incontro con Giorgia Meloni: «Con la premier abbiamo parlato di tante altre cose, nel mio ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni, a cominciare da temi come la salute che a livello regionale stiamo affrontando in modo incisivo e vogliamo farlo anche a livello nazionale con un’alleanza tra istituzioni regionali e governo». Giovedì, tra l’altro, il presidente della Regione incontrerà il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Poi, la questione del terzo mandato alla luce del ritrovato ottimismo espresso dal governatore veneto Luca Zaia, possibilista su una modifica della legge nazionale dopo l’apertura da parte del ministro Francesco Lollobrigida.
«Mi sembra che si sia riaperta una discussione, penso al ministro Lollobrigida e all’onorevole Donzelli – ha osservato Fedriga –. Noi qui possiamo legiferare in autonomia, è chiaro però che con un’unità di intenti a livello nazionale si velocizzerebbero anche le scelte della nostra Regione». Infine, un pensiero all’opposizione: «Sono contento che si possano appigliare soltanto a questo (la crisi ndr) e non alle nostre azioni di governo». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo