Maltempo, la Regione stanzia i fondi per le emergenze: Lignano fa la conta dei danni
L’assessore Riccardi ha annunciato 250 mila euro per le spese d’urgenza dopo il nubifragio che mercoledì 10 settembre ha investito la località balneare e diverse aree della Bassa friulana

Il sole splende alto su Lignano e illumina strade ancora umide, cancellando solo in parte le tracce lasciate dal nubifragio che meno di 24 ore prima l’ha colpita. Dopo pioggia torrenziale e allagamenti diffusi, la città appare più serena ma ora bisogna guardare oltre all’emergenza. Ossia a quei interventi necessari per evitare simili situazioni in futuro, per evitare che aree residenziali che turistiche finiscano sott’acqua.

Ospiti rientrati
«La quiete dopo la tempesta», come l’ha definita la sindaca Laura Giorgi, che ieri pomeriggio ha informato l’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, dei danni registrati. Sessantacinque ospiti del camping Pino Mare (su 2.600 presenti) erano stati evacuati e collocati in albergo per la notte, rientrati poi la mattina seguente.
Nel frattempo, i vigili del fuoco hanno dato alcune prescrizioni alla struttura da seguire. «Tutti i turisti sono stati ristorati e accolti – così la prima cittadina – grazie al lavoro della Protezione civile, dei vigili del fuoco, della polizia locale, dei volontari e persino al pensiero solidale arrivato dal sindaco di Klagenfurt».

Il sopralluogo
Nel pomeriggio di giovedì 11 settembre, quindi, la località ha ricevuto la visita dell’esponente della giunta Fedriga, accompagnato dal direttore regionale Amedeo Aristei. In municipio, insieme al vicesindaco Manuel Massimiliano La Placa, all’assessore ai lavori pubblici Marco Donà e alla consigliera regionale Maddalena Spagnolo, è stato tracciato un primo bilancio e individuate le aree che richiedono i maggiori interventi.

E soprattutto sono state date le prime stime dei danni più urgenti, pari a circa 250 mila euro. Poi il gruppo ha raggiunto il campeggio di Riviera, dove i lavori di pulizia e taglio degli alberi caduti procedono spediti.
Le risorse in arrivo
La Regione ha annunciato uno stanziamento d’urgenza della somma necessaria per coprire le prime spese legate ai danni alle infrastrutture pubbliche. Le risorse saranno rese disponibili tramite un decreto della Protezione civile. Si garantirà inoltre la copertura dei costi per l’ospitalità temporanea degli evacuati. Con i gestori dei servizi, invece, «valuteremo la fattibilità degli interventi individuati – ha sottolineato Riccardi –, definendo dimensionamento tecnico ed economico. L’obiettivo è innalzare ulteriormente il livello di sicurezza di Lignano di fronte a fenomeni che ormai si presentano con caratteristiche diverse dal passato».
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Le zone più colpite
Oltre al Pino Mare, gli allagamenti hanno interessato via Casabianca a Riviera e alcune vie centrali di Pineta, tra cui corso degli Alisei, danneggiando garage e scantinati. «Stiamo già lavorando con il Consorzio di bonifica e con il Cafc – ha spiegato Giorgi – per nuove opere di scolo verso la laguna e per l’adeguamento dell’idrovora. Alcuni lavori sono già partiti, altri sono in fase di aggiudicazione». Le spiagge, invece, hanno riportato danni minimi: «C’è stato un innalzamento delle acque che ha occupato le prime file di ombrelloni – ha confermato la prima cittadina – ma senza conseguenze gravi».
Le criticità strutturali
Dal confronto sono emersi punti deboli su cui sarà necessario agire con urgenza, anche se onerosi economicamente. In particolare sulla strada regionale 354, sotto la quale corre un sifone insufficiente a reggere portate eccezionali, e l’ex provinciale che attraversa l’area, nonché la zona di Casabianca.
Nell’area del camping, inoltre, il Cafc dispone di un impianto per le acque nere che però non smaltisce i volumi di quelle bianche scaricati durante i nubifragi. «Alcune opere sono in corso – ha ribadito Riccardi – ma dobbiamo alzare ulteriormente il livello di sicurezza. In dodici ore, tra Lignano e Bibione, sono caduti 200 millimetri di pioggia. Senza i lavori fatti in passato, oggi parleremmo di un disastro peggiore».
Guardare al futuro
L’assesore Donà ha poi sottolineato un punto importante: nell’area di Punta verde, una chiavica datata e sempre aperta continua a rappresentare un ostacolo al corretto deflusso delle acque. Per questo servirà un intervento sostanzioso per migliorare la situazione. «Non è solo questione di realizzare nuove pompe – ha avvertito Riccardi – ma di garantire che tutta l’infrastruttura funzioni. Solo così potremo prevenire emergenze che, purtroppo, stanno diventando sempre più frequenti e violente».
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