Sviluppo, in Friuli Venezia Giulia sale l’istruzione ma cresce la povertà

Il rapporto 2024 dell’ASviS sugli obiettivi previsti dall’Agenda 2030.

Otto i target raggiungibili o raggiunti e tre i progressi moderati

 

Marco Ballico

​​​​​Un Friuli Venezia Giulia più istruito, che produce e consuma responsabilmente, ha incrementato la copertura della rete ultraveloce e conta meno fumatori. Ma, dall’altro lato, peggiora sugli indici povertà, acqua, disuguaglianze, vita sulla terra, giustizia e istituzioni. La regione si inserisce con luci e ombre in una situazione nazionale «non particolarmente rosea». Così la definisce l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) alla luce del rapporto annuale “I territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile: alle radici della sostenibilità”, il punto sullo stato di salute di Regioni, Province e città metropolitane verso la realizzazione dell’Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu.

IL MIGLIORAMENTO

In un documento di quasi 300 pagine, al Fvg ne sono dedicate sei: i raggi X del suo comportamento recente su una prospettiva di futuro sostenibile. In regione, fa sapere ASviS, il semaforo è verde per l’istruzione (aumentano del 13,2% tra il 2013 e il 2022 i posti autorizzati nei servizi socioeducativi) e la formazione continua (+3,9% sul 2018), per la raccolta differenziata (+18%) e per il contenimento del consumo di risorse interne pro capite (-3,7% tra il 2015 e il 2021). Colore verde meno acceso, ma comunque simbolo di passi avanti, per la parità di genere (+14% di donne nei Consigli regionali dal 2012 al 2023), nel part-time involontario femminile (-6,7% rispetto al 2018) e in generale nell’occupazione (tra il 2018 e il 2023 diminuiscono del 3,4% i Neet e del 3,8% il tasso di mancata partecipazione al lavoro).

ALTI E BASSI

La stabilità riguarda più materie. In agricoltura aumenta la superficie destinata al biologico (+7,4% tra il 2010 e il 2022), ma scendono del 5,9% le persone con adeguata alimentazione. Nella sanità si riducono la probabilità di morire per malattie non trasmissibili (-2,6% tra il 2010 e il 2021) e i fumatori (-1,6% ogni 10.000 abitanti dal 2013 al 2022). Nel mondo dell’impresa aumenta la copertura della rete ultraveloce (+44,4% tra il 2018 e il 2023), ma calano sia i prestiti a società non finanziarie e famiglie produttrici sul Pil (-11% dal 2011 al 2022), sia gli utenti assidui nei mezzi pubblici (-2,9%). E ancora, le buone notizie per le città e le comunità arrivano dal tasso dei feriti negli incidenti stradali (-7,4%) e dai giorni di superamento del valore limite delle particelle inquinanti nell’aria (-11 all’anno), mentre aumenta la popolazione a rischio alluvioni (+2,9% tra il 2015 e il 2020).

IL PEGGIORAMENTO

Le note negative riguardano l’aumento della povertà assoluta (+6,6%), dello sfruttamento delle risorse idriche (+1,7% tra 2010 e 2022), della disuguaglianza del reddito disponibile (+10% nello stesso arco di tempo), dell’indice di copertura del suolo (da 102,2 punti nel 2012 a 104,7 nel 2022), di truffe e frodi informatiche (+4,2% per 1.000 abitanti) e dei detenuti in attesa di primo giudizio (+11,9%).

I TERRITORI

Quanto alle province, Gorizia presenta valori sopra la media nazionale in lavoro e crescita economica, ma sta sotto in acqua, imprese e giustizia e istituzioni; Pordenone eccelle in acqua e lavoro, ma soffre in energia e imprese; Trieste viaggia alla grande in istruzione, lavoro e imprese, ma annaspa in salute, energia, consumo e produzione responsabile, giustizia; Udine, infine, ha un semaforo rosso (valore molto inferiore alla media) in energia, ma ha voti alti in istruzione, acqua e lavoro.

LA CORSA AGLI OBIETTIVI

Il report misura anche la distanza effettiva di Regioni e Province autonome da 28 obiettivi quantitativi contenuti in strategie, piani e programma ufficialmente adottati a livello nazionale ed europeo. Il Fvg conta 8 obiettivi raggiungibili o raggiunti, 3 progressi moderati, 9 progressi insufficienti e 8 allontanamenti dall’obiettivo. In testa con il maggior numeri di bersagli centrati o centrabili (11-12) Valle d’Aosta, Provincia di Trento, Umbria e Lazio, in coda con 4-6 quasi tutto il Mezzogiorno. Ma tra le regioni con più obiettivi impossibili da raggiungere (10-11), accanto a Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna, ci sono anche Veneto e Provincia di Bolzano.

LE BUONE PRATICHE

Di interesse anche le buone pratiche territoriali ispirate all’Agenda 2030. La call 2024 dell’ASviS per candidare le iniziative ha portato all’esame di 127 progetti, quasi il doppio rispetto ai 64 sottoposti alla Commissione di valutazione nel 2023. Ne sono stati selezionati 30, tra i quali quello della cooperativa di Pordenone Itaca sul contrasto alla violenza di genere. —

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