Laurearsi a Udine apre le porte sul mondo del lavoro: tasso di occupazione superiore alla media nazionale

I triennali occupati a un anno dal conseguimento del titolo sono l’84,5% rispetto al 78,6% su scala italiana. I magistrali occupati a un anno dal titolo sono l’86,7% rispetto al 78,6% generale, a cinque anni il 92,2% rispetto all’89,7% nazionale

Il Rapporto Almalaurea ha analizzato il profilo formativo di oltre 305 mila laureati di 80 atenei
Il Rapporto Almalaurea ha analizzato il profilo formativo di oltre 305 mila laureati di 80 atenei

Si conferma nettamente superiore alla media nazionale la condizione occupazionale dei laureati dell’Università di Udine. È quanto emerge dal XXVII Rapporto Almalaurea che ha analizzato il profilo formativo di oltre 305 mila laureati di 80 atenei e la condizione occupazionale di circa 690 mila laureati di 81 università. È considerato occupato chi è impegnato in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione.

Laureati triennali

A un anno dal conseguimento del titolo nel 2023 i laureati triennali hanno un tasso di occupazione dell’84,5%, rispetto al 78,6% nazionale. La retribuzione media mensile netta, 1.481 euro, è in linea con la media generale.

All’Università di Udine arrivano le “Quiet rooms”: spazi di benessere e riservatezza per studenti e personale

Laureati magistrali 

 Superiori alla media nazionale anche le performance dei laureati di secondo livello, magistrali e a ciclo unico. A un anno dal titolo, sempre conseguito nel 2023, risultano occupati l’86,7% rispetto al 78,6 generale, con una retribuzione media mensile netta di 1.602 euro a fronte dei 1.488 euro della media nazionale. A cinque anni dalla laurea, conseguita nel 2019, il tasso di occupazione è del 92,2% rispetto all’89,7% generale. La retribuzione media mensile netta è di 1.839 euro rispetto ai 1.847 euro a livello nazionale.

Tirocini e soddisfazione

Dal profilo dei laureati, tracciato su quelli che hanno conseguito il titolo nel 2024, emerge che è dell’89,6% il grado di soddisfazione dell’esperienza universitaria, dell’89,3% per rapporti con i docenti e dell’87,6% sull’adeguatezza delle aule. Inoltre, il 65,7% dei laureati all’Ateneo friulano, rispetto al 61% nazionale, ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi. «Prosegue – commenta il rettore Roberto Pinton – il trend molto positivo sui tassi di occupazione dei nostri laureati, a tutti i livelli, con valori che si confermano ben al di sopra dei dati medi nazionali. Questo significa che il lavoro impostato oltre dieci anni continua a dare i suoi frutti. Abbiamo infatti cercato di costruire un sistema ben strutturato e in continuo miglioramento, di preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro per i nostri studenti e di affiancamento ai nostri laureati. Tutto ciò favorito dal consolidamento di rapporti istituzionalizzati con il mondo delle imprese e delle professioni, con il terzo settore e gli enti pubblici, sempre alla ricerca di nuovi “talenti” dell’Università di Udine».

Università di Udine: proiezione sul futuro e patto territoriale
Paolo MosanghiniPaolo Mosanghini
Palazzo Florio, sede del rettorato

Per il delegato dell’Ateneo al placement e ai rapporti con le imprese, Marco Sartor, «i dati occupazionali dei nostri laureati confermano il valore delle strategie che l’Ateneo ha messo in campo per favorire un inserimento qualificato e rapido nel mondo del lavoro. Il consolidamento di reti virtuose con le imprese e i nostri partner territoriali rappresenta un elemento chiave per identificare opportunità di crescita per i nostri studenti e laureati».

La condizione occupazionale

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato 5.066 laureati dell’Ateneo friulano, di cui 1.918 triennali, 1.025 magistrali a un anno dal titolo (772 magistrali biennali, 253 magistrali a ciclo unico) e 1.028 a cinque anni (746 magistrali biennali, 282 magistrali a ciclo unico). Sono state studiate le performance a un anno dal titolo, conseguito nel 2023, e a cinque, nel 2019.

I laureati triennali

Le performance occupazionali rilevate si riferiscono ai laureati triennali che hanno scelto di immettersi direttamente nel mercato del lavoro, il 44,5%. Il 54% invece ha deciso di proseguire gli studi.

Tra gli occupati, a un anno dalla laurea triennale, il 21,7% prosegue con il lavoro iniziato in precedenza, il 22,7% ha cambiato lavoro e il 55,7% ha iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo. Il 34,2% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, il 31,8% a tempo determinato. L’8,8% svolge un’attività in proprio come libero professionista, imprenditore o altro. Il lavoro part-time riguarda il 15,8% degli occupati.

La retribuzione è in media 1.481 euro mensili netti. Per quanto riguarda l’efficacia del titolo, il 58% lo considera molto efficace o efficace per il lavoro svolto.

I laureati magistrali a un anno dal titolo

A un anno dalla laurea magistrale e magistrale a ciclo unico il 22,9% prosegue il lavoro iniziato prima del titolo, il 21,2% ha invece cambiato lavoro; il 55,9% ha iniziato a lavorare solo dopo la laurea. Il 29,2% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, il 28,5% a tempo determinato. Il 9% svolge un’attività in proprio come libero professionista, imprenditore o altro. Il part-time coinvolge il 9,5% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.602 euro mensili netti (1.558 euro per i magistrali biennali e 1.733 euro per i magistrali a ciclo unico). Il 68,5% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (il 61,1% dei magistrali biennali e il 90,4% dei magistrali a ciclo unico).

I laureati magistrali a cinque anni dal titolo

A cinque anni dal titolo i laureati magistrali e magistrali a ciclo unico assunti a tempo indeterminato sono il 62,8%, quelli a tempo determinato il 12,5%. Svolge un’attività in proprio il 10,1%. Il lavoro part-time coinvolge il 5% degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.839 euro mensili netti (1.867 per i magistrali biennali e 1.775 per i magistrali a ciclo unico).

Il 72,7% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 65,6% tra i magistrali biennali e l’89,2% tra i magistrali a ciclo unico).

Per quanti riguarda i settori occupazionali, il 56,5% lavora nel privato, il 41,9% nel pubblico e l’1,6% nel non-profit. In particolare, i servizi assorbono il 72,8% dei laureati, l’industria il 21,9%, l’agricoltura il 4,2%.

Il profilo dei laureati

I laureati nel 2024 dell'Università di Udine coinvolti nel Rapporto sul profilo dei laureati sono 2.921, di cui 1.794 triennali, 809 magistrali biennali e 318 a ciclo unico.

Cittadinanza, provenienza, formazione

I laureati con cittadinanza estera sono il 3,4%: il 3,3% tra i triennali e il 4,7% tra i magistrali biennali. Il 25,3% dei laureati viene da fuori regione; in particolare è il 21,1% tra i triennali e il 34,4% tra i magistrali biennali. Possiede un diploma di tipo liceale il 55,5% dei laureati: è il 50% per i triennali e il 54,8% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 36,8% dei laureati: il 41,3% per i triennali e il 37,6% per i magistrali biennali. La restate quota di laureati ha un diploma professionale o estero.

Riuscita negli studi universitari

Complessivamente, i laureati hanno una età media di 25,8 anni. È di 24,7 per i laureati triennali e di 27,7 anni per i magistrali biennali. Sul dato influisce il ritardo nell’iscrizione all’università: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo. Il 61,6% dei laureati termina gli studi in corso: il 58,4% tra i triennali e il 68% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 102,6 su 110: 99,5 per i laureati triennali e 107,9 per i magistrali biennali.

Tirocini, esperienze all’estero, lavoro durante gli studi

Il 67,3% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi. Nello specifico, il 70,9% tra i laureati triennali e il 62,7% tra i magistrali biennali (questo valore cresce al 78,9% considerando anche coloro che l’hanno svolto solo nel triennio).

L’11% ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus innanzitutto). Di questi: il 6,9% sono laureati triennali e il 18,3% per magistrali biennali (quest’ultima quota sale al 22,9% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio).Il 70,1% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi: il 69,4% tra i laureati triennali e il 71,2% tra i magistrali biennali.

Riproduzione riservata © Il Piccolo