Mastectomia con il robot Da Vinci: a Gorizia la prima operazione in Friuli Venezia Giulia

A eseguirla è stata l’equipe chirurgica dell’Unità di Senologia dell’ospedale San Giovanni di Dio

Francesco Fain
L'equipe che ha eseguito l'intervento a Gorizia
L'equipe che ha eseguito l'intervento a Gorizia

 

«Una giornata molto importante». «Un’organizzazione perfetta». «Grande orgoglio per Gorizia e per il suo ospedale». È stata eseguita dall’equipe chirurgica dell’Unità di Senologia dell’ospedale San Giovanni di Dio la prima mastectomia robotica in Friuli Venezia Giulia, utilizzando il robot “da Vinci”.

A eseguire l’intervento chirurgico su una paziente definita ad alto rischio per la presenza di una mutazione genetica Brca è stato il team di Chirurgia senologica diretta dal dottor Giuseppe Stacul, coadiuvato dalla squadra di Chirurgia plastica di Trieste con la dottoressa Nadia Renzi. Ha coordinato il dottor Nickolas Peradze, direttore del Centro chirurgico senologico dell’ospedale di Lugano, un professionista esperto con oltre 50 interventi alle spalle.

Il Gruppo chirurgico senologico di Gorizia, per chi lo ignorasse, opera all’interno del reparto di Chirurgia generale diretta dal dottor Marco Barone.

La presentazione del primo intervento in regione di mastectomia robotica utilizzando il robot “da Vinci” (foto Tibaldi)
La presentazione del primo intervento in regione di mastectomia robotica utilizzando il robot “da Vinci” (foto Tibaldi)

«L’operazione è stata effettuata, con successo, venerdì scorso - ha spiegato il direttore generale dell’Azienda sanitaria/universitaria giuliano isontina Antonio Poggiana -. Si è protratta dalle 9 alle 14. Ho voluto assistere viste l’innovazione introdotta e la qualità dell’intervento. È stata un’attività che ha richiesto una preparazione notevolissima. L’organizzazione è stata perfetta e si tratta di un successo per la sanità di tutta la regione, non soltanto di Gorizia. La nostra scelta strategica di investire sull’innovazione chirurgica ad alta tecnologia, della quale il programma di sviluppo della mastectomia robotica è parte integrante, si è rivelata vincente».

Nel merito tecnico del complesso intervento è entrato il dottor Giuseppe Stacul. Ha parlato di mastectomia profilattica. «Questa procedura - ha spiegato - offre la possibilità di ridurre in modo considerevole la possibilità di sviluppare il tumore al seno nelle donne ad alto rischio di tumore. Viene eseguita dal chirurgo con l’aiuto del robot. La signora sta bene e, a breve, verrà dimessa». Stacul vuol ringraziare l’equipe infermieristica «e anche il dg Poggiana che mi ha dato fiducia. Questo non è un risultato personale ma di squadra». Fa eco il dottor Marco Barone: «La chirurgia robotica sostituirà la chirurgia laparoscopica».

Per il Comune, a parlare è l’assessore al Welfare, Silvana Romano che libera le scarpe da qualche sassolino. «Ho letto tante critiche all’ospedale di Gorizia ma il nostro nosocomio dà e offre qualità. Abbiamo tante eccellenze e medici bravissimi». La mastectomia robotica permette di asportare la ghiandola mammaria preservando il complesso areola capezzolo, riducendo al minimo il traumatismo dei tessuti, favorendo così un recupero più rapido nel periodo post operatorio. L’intervento viene eseguito attraverso una piccola incisione di 3 centimetri sotto l’ascella, non più visibile dopo l’intervento e nella stessa seduta operatoria viene eseguita la ricostruzione plastica protesica.

Questa procedura rivoluzionaria rappresenta, oggi, l’avanguardia della chirurgia senologica moderna mini invasiva. Al momento, a Gorizia, questo tipo di intervento viene riservato alle pazienti ad alto rischio di sviluppare un carcinoma della mammella, portatrici della mutazione Brca. Con questo intervento ad alto impatto tecnologico, la Chirurgia senologica di Gorizia si è confermata all’avanguardia fra i centri nazionali per la cura delle neoplasie mammarie e delle pazienti ad alto rischio. —

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