Pedoni in pericolo: sale la percentuale di morti sulle strade del Friuli Venezia Giulia

Meno incidenti totali, ma investimenti fatali in aumento rispetto alla media nazionale. La maggior parte delle vittime aveva più di 65 anni. E cresce anche il numero di bambini e giovani coinvolti

Piero Tallandini
La polizia locale a Barcola, dove pochi giorni fa è avvenuto l'ennesimo investimento mortale
La polizia locale a Barcola, dove pochi giorni fa è avvenuto l'ennesimo investimento mortale

Più sicure le strade del Friuli Venezia Giulia? Sì, ma non per i pedoni. È quanto emerge dall’ultimo report sugli incidenti presentato dall’Istat. In netta diminuzione, ben più della tendenza nazionale (-3,8%), il totale delle vittime che dal 2022 al 2023 è sceso del 24,3%, un calo che si conferma anche nel raffronto 2019-2023 (- 22,2%). Nel quadro statistico risalta però un dato che fa capire come ci sia ancora da migliorare per quanto riguarda prudenza alla guida e rispetto del codice della strada: non cala, ma addirittura cresce la percentuale di pedoni uccisi così come aumentano le vittime classificate come “vulnerabili” in base alla fascia anagrafica, ovvero bambini, giovani e anziani.

I 56 morti del 2023

Nella nostra regione nel 2023 si sono verificati 3.187 incidenti, che hanno causato la morte di 56 persone e il ferimento di altre 4.122. «Rispetto al 2022 – afferma il report dell’Istat – diminuisce in modo significativo il numero delle vittime (-24,3%) a fronte di un calo più moderato degli incidenti (-2,4%) e di un lieve aumento dei feriti (+0,4%)». Da ricordare che i Programmi d’azione europei per la sicurezza impegnano anche l’Italia a raggiungere l’obiettivo, entro il 2030, di un ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi rispetto al 2019.

Miglioramento evidente

Guardando all’andamento che si delinea dal 2001, il miglioramento è già evidente. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si erano ridotte in Fvg del 50,2%, più della media nazionale (- 42,0%). Fra il 2010 e il 2023 l’ulteriore calo: - 45,6%, diminuzione ben maggiore rispetto a quella nazionale (-26,1%). Oggi l’indice di mortalità in regione si è allineato a quello nazionale (1,8 decessi ogni 100 incidenti), mentre nel 2010 era rispettivamente di 2,6 e 1,9 deceduti ogni 100 incidenti.

Vulnerabili a rischio

Guardando i dati regionali dello scorso anno risulta però aumentata, rispetto al 2010, la percentuale di utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti: un’incidenza superiore alla media italiana, 51,8% contro 47,6%. Sempre tra il 2010 e il 2023 è aumentata anche l’incidenza di pedoni deceduti, dal 10,7% al 14,3%, mentre nel resto del Paese l’aumento è stato contenuto, da 15,1% a 16%. In molti casi gli investimenti sono avvenuti sulle strisce pedonali. Nel 62,5% dei casi i pedoni rimasti vittima di incidente in Fvg avevano più di 65 anni.


 

Il costo dell’incidentalità

Nel 2023 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stato stimato in 17 miliardi e 700 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (300 euro pro capite) e in oltre 327 milioni (274 euro pro capite) per il Friuli Venezia Giulia. Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività, ovvero il numero di feriti ogni 100 incidenti, è aumentato da 125,7 a 129,3 in controtendenza con l’indice di gravità (il rapporto tra il numero di decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) che è diminuito da 1,8 a 1,3 e con quello di mortalità che è passato da 2,3 decessi ogni 100 incidenti a 1,8. Quanto al tasso di mortalità stradale (decessi per incidente rapportati alla popolazione media residente) è di 4,7, quello nazionale è di 5,2.

I dati per provincia

L’incidentalità è risultata «particolarmente elevata» nei comuni sopra i diecimila abitanti, in primis a Trieste, Udine e Pordenone, e lungo autostrade e Grande Viabilità Triestina. Permangono inoltre, pur in diminuzione rispetto al 2022, le criticità per diverse delle strade principali: Sr14 (costiera triestina), Sr13, raccordo tra Pontebbana e Ss54 a Tarvisio, nelle quali si sono registrati 133 incidenti, 2 morti e 195 feriti. L’indice di mortalità cala nelle province di Udine (da 3,3 a 2,3), di Pordenone (da 2,8 a 1,9) e di Trieste (da 1,2 a 0,8) mentre aumenta in quella di Gorizia (da 0,9 a 2,2).

Le strade a rischio

Nel 2023 il maggior numero di incidenti (2.235, il 70,1%) si è verificato sulle strade urbane, con 33 morti (58,9% del totale) e 2.758 feriti (66,9%). Rispetto al 2022 più sinistri sulle autostrade (+7,0%) mentre diminuiscono sulle altre categorie di strade. Gli incidenti più gravi avvengono sempre in autostrada (2,9 decessi ogni 100 incidenti) e sulle extraurbane (2,3 decessi ogni 100). —

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