Paltrinieri alla Barcolana: «Lo sport veicola valori». E punta agli Europei 2026
Il fuoriclasse azzurro del nuoto super ospite in Porto Vecchio, visto il rinvio della gara in mare: «La voglia di migliorare continua a motivarmi». Con lui altri campioni: Codia, Dotto e Pirozzi

La bora e la pioggia hanno avuto la meglio sul mare, ma non sullo spirito della Barcolana Nuota. Così, invece del tradizionale tuffo collettivo davanti a piazza Unità, la decima edizione si è trasformata in un incontro a terra, nel Generali Convention Center del Porto Vecchio, dove una sala gremita ha accolto con calore quattro atleti che tra tutti hanno partecipato a dieci Olimpiadi.
Al centro dell’attenzione, l’attesissimo ospite d’onore: Gregorio Paltrinieri, simbolo del nuoto italiano nel mondo. «Normalmente vi saluto prima che scendiate in acqua ma oggi lo faccio da terra, con lo stesso affetto – ha affermato il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz –. La Barcolana Nuota – ha proseguito – è nata per unire campioni e appassionati, grandi e piccoli, in una sola linea di partenza. Avere con noi Greg, uno dei più grandi di sempre, celebra perfettamente questa filosofia».
Accanto a lui, Sigrid De Riz, amministratore delegato di Triestina Nuoto, ha sottolineato l’importanza della continuità: «Non siamo sul Molo Audace, ma con 452 iscritti e quattro atleti che hanno partecipato a dieci Olimpiadi lo spirito è intatto». Poi il palco si è acceso con tre protagonisti del nuoto azzurro: Luca Dotto, Piero Codia e Stefania Pirozzi, che avrebbero dovuto essere in mare. Dotto ha ricordato l’atmosfera unica della manifestazione, «una festa che unisce grandi e piccoli, professionisti e appassionati». Codia ha parlato del valore simbolico della Barcolana Nuota, «una sfida che va oltre la gara». E Pirozzi ha raccontato il dietro le quinte dell’organizzazione, «un lavoro di squadra che continua a crescere di anno in anno».
L’attesa, però, era tutta per lui: Gregorio Paltrinieri. «Mi dispiace essere qua proprio nell’unico anno in cui non si nuota per le condizioni avverse – così il campione olimpico e mondiale –, però tornerò sicuramente». Anche senza la gara, Paltrinieri riesce a trasformare la giornata in una celebrazione del nuoto e del mare. «Barcolana Nuota è una gara storica, ne ho sempre sentito parlare tanto e oggi, in questa sala, ho visto un grande gruppo di appassionati. Ho parlato con molti di loro: ci conosciamo un po’ tutti, ed è bello ritrovarsi anche così». Lo spirito di Barcolana, una miscela di competizione, condivisione e sostenibilità, si riflette anche nella sua visione dello sport. «L’aspetto agonistico deve esserci, è da lì che nascono manifestazioni come questa. Ma non si gareggia solo per vincere: sono gare per se stessi, per testarsi, per divertirsi». Poi aggiunge una riflessione: «Lo sport non è mai fine a se stesso. Veicola valori importanti, e quello della sostenibilità oggi è fondamentale».
Accanto a lui c’è Honda, partner sia della Barcolana che del suo percorso agonistico. Un abbinamento che, spiega Paltrinieri, nasce da una visione comune. «Condividiamo la ricerca costante del miglioramento e l’impegno verso l’efficienza e la sostenibilità. Loro lo fanno nel loro campo, io nel mio. Anche nella mia nuotata: cerco sempre di renderla più efficiente e migliore», racconta. «E lo stesso vale per le gare che organizzo nel nuoto di fondo». Quando gli si cita il motto della casa giapponese, The Power of Dreams, Paltrinieri sorride di nuovo. I sogni, per lui, non sono un concetto astratto. «Ci sono sogni a breve termine, che sono le gare. Spero di continuare a divertirmi e stare bene. Negli ultimi anni ho avuto qualche infortunio, e la prima cosa è la salute», commenta. «Poi, certo, voglio essere ancora competitivo. L’anno prossimo ci saranno gli Europei, di nuovo a Parigi, nella Senna, come alle Olimpiadi. Speriamo sia un buon campionato».
Dopo tanti successi, Paltrinieri racconta cosa gli fa accendere la scintilla ogni mattina: «La voglia di migliorarmi e continuare a gareggiare. Sono sempre stato molto competitivo, e anche se le stagioni passano e arrivano nuove vittorie, quella voglia non mi abbandona mai – conclude –. Credo che la porterò con me per sempre».—
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