Go!2025, venerdì la chiusura formale: «Noi la Capitale migliore»

In piazza della Transalpina il passaggio di consegne con Trenčín (Slovacchia) e Oulu (Finlandia). Il sindaco Ziberna: «La migliore edizione assegnata finora»

Francesco Fain
(foto Tibaldi)
(foto Tibaldi)

«Avremo modo, per molto tempo, di analizzare gli esiti di questa straordinaria Capitale europea della cultura che, come mi hanno confidato gli operatori internazionali, è senza dubbio la migliore edizione tra quelle ad oggi assegnate».

Il sindaco Rodolfo Ziberna traccia un primissimo bilancio di Go! 2025. E lo fa a poche ore dalla cerimonia che venerdì, di fatto, chiude la Capitale europea della cultura anche se, il 12 e il 13 dicembre, ci saranno i maxi concerti in piazza Vittoria.

Il momento clou della giornata sarà la consegna ufficiale del titolo di Capitale europea della cultura al prossimo detentore. In piazza della Transalpina, luogo-simbolo della caduta del confine, le città di Nova Gorica, Gorizia e Chemnitz (Germania) passeranno il testimone a Trenčín (Slovacchia) e Oulu (Finlandia), che il prossimo anno avranno l’onore di fregiarsi di questo prestigioso titolo.

Seguirà il “Borderless Party” che, per la quarta volta nel corso di quest’annata speciale, riunirà musica, arte e persone di entrambi i popoli in uno spirito di amicizia, collaborazione e nuovo inizio: si esibirà il noto dj tedesco Fritz Kalkbrenner assieme allo sloveno Nick Nicce, all’italiano Riki G e Unum Sound e allo slovacco Fallgrapp. Alle 17 partirà il corteo luminoso mentre, alle 18.30, ci sarà la chiusura della Capitale europea della cultura con la cerimonia ufficiale di consegna del titolo Cec alla finlandese Oulu e alla slovacca Trenčín.

Il sindaco Rodolfo Ziberna parla di «annata eccezionale». E distingue, in tre ambiti, le ragioni della grande soddisfazione sua e dell’amministrazione comunale. «Il primo ambito è quello “politico”: corrispondente – rimarca Ziberna – al ruolo di testimonianza in Europa e nel mondo che i due Presidenti della Repubblica, Mattarella e Pahor, ci assegnarono. Siamo riusciti davvero ad accelerare un processo che, probabilmente tra 20 anni, ci avrebbe condotto sostanzialmente ai medesimi risultati: centinaia sono stati i progetti ideati e realizzati da soggetti al di qua ed al di là del confine che sino al giorno prima non si conoscevano e tantomeno collaboravano. La reciproca conoscenza, incentivata da risorse destinate ad hoc, è lo strumento che ha agevolato tutto ciò. Questa strada potrà essere percorsa anche da altre realtà nel mondo che hanno alle spalle un passato doloroso come il nostro».

Il secondo ambito, aggiunge il sindaco di Gorizia, «è quello che ha consentito al territorio di entrare in un circuito di cui non faceva parte, quello di chi ospita grandi eventi, mostre, concerti. Pensiamo a quante esposizioni di rilievo nazionale ed internazionale sono state qui allestite. E non è ovviamente finita qui: tutto ciò proseguirà negli anni a venire. Analoga riflessione per eventi musicali, sportivi, convegnistici. Queste iniziative, insieme a una martellante campagna promozionale svolta dalla Regione, ha fatto conoscere il nome di Gorizia in Italia e nel mondo, assicurando una grande presenza di turisti».

Non meno importante il terzo ambito, quello degli investimenti. «Grazie all’amministrazione regionale, ci siamo dotati di spazi e strutture che sono e rimarranno luoghi di aggregazione e contenitori di prossimi eventi. Tutto ciò investendo anche molto nel rendere accogliente per i turisti ed i cittadini la nostra città, grazie al rifacimento di strade e marciapiedi (interventi che proseguiranno), realizzazione di spazi verdi, aiuole, continua pulizia. Fare tutto ovviamente è impossibile ma, un po’ alla volta, la faccia della città è cambiata e continuerà a farlo. Del resto la migliore testimonianza è quella del volto sorridente e gratificato del turista, che ha sempre speso parole lusinghiere nei nostri confronti».

«Go!2025 l’abbiamo gestita grazie alla straordinaria collaborazione della Regione e di altri soggetti, ma anche della struttura municipale, nessuno escluso, delle categorie ed associazioni, dei cittadini. Non scorderò per tutta la vita quello “spirito dell’8 febbraio” che ha pervaso la città. Gorizia è capace di dare molto e di questa Gorizia sono orgoglioso di essere sindaco».

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