Pallacanestro Trieste «una squadra da vertice»: parola di Ghiacci

L'ex presidente di Trieste Mario Ghiacci: «Vedo un roster da paura e poi coach, giocatori e ambiente hanno entusiasmo. Solo Milano è superiore a tutti»

Lorenzo Gatto
L’ex presidente della Pallacanestro Trieste Mario Ghiacci
L’ex presidente della Pallacanestro Trieste Mario Ghiacci

Dal buen retiro di Reggio Emilia, continuando a coltivare i mille interessi di una vita nella quale resta in continuo movimento anche dopo l'uscita dal mondo del basket, Mario Ghiacci segue con l'interesse e l'affetto di sempre le sorti della Pallacanestro Trieste. Una società che anche a distanza di qualche anno rimane la "sua", la squadra per cui continua a fare il tifo e che, grazie a una illuminata e virtuosa gestione ultradecennale, ha potuto mantenere sana e appetibile consegnandola nelle mani del nuovo corso americano.

In questi giorni sta seguendo il percorso della nazionale del Poz che oggi (domenica) sarà impegnata negli ottavi di finale di Eurobasket 2025 contro la Slovenia poi si tufferà sulla serie A e su un campionato che, dopo un mercato ricco di novità, si annuncia bello, intenso e spettacolare.

Tifo azzurro

«Visto il cammino nel girone di qualificazione e il secondo posto dietro alla Grecia, l'accoppiamento negli ottavi e il cammino in questa fase a eliminazione poteva essere un po' meno in salita. La Slovenia non è solo Doncic è una squadra che va temuta e rispettata. Sai che dovrai pagare dazio al talento dei Lakers, la cosa importante sarà riuscire a contenere e limitare gli altri. Sull'Italia devo dire che mi sta piacendo.

In particolare Diouf e Niang stanno dando grande energia a tutto il gruppo azzurro. Diouf mi sta sorprendendo in positivo, evidentemente l'esperienza in Spagna al Breogan gli ha fatto bene e lo ha fatto crescere. Niang è un talento fisico pazzesco, mi da l'impressione che sarebbe potuto eccellere qualsiasi sport avesse scelto. E poi c'è Melli, campione vero e giocatore essenziale. Non lo dico perchè è reggiano come me e perchè con il papà ho giocato condividendo la stanza nelle trasferte. E' un giocatore totale di cui questa Italia non può fare a meno».

Trieste al vertice

«Guardo con fiducia e grandi aspettative alla nuova stagione. C'è un organico che quest'anno fa paura, Mike Arcieri si è superato mettendo a frutto un portafoglio che gli ha regalato un budget importante. Squadra forte e messa in mano a un coach che viene dall'Eurolega e che considero l'acquisto più importante di Trieste. Coach, squadra e ambiente che ancora una volta sta rispondendo alla grande dimostrando grande attaccamento alla società. Facciamo la tara alle amichevoli ma la vittoria contro Trento ha dato già indicazioni interessanti perchè dare quasi venti punti a una formazione solida come quella di Cancellieri non era scontato. E, attenzione, mancavano Ramsey e Moretti. Stranieri a parte, Davide può essere il valore aggiunto di questa squadra. Se saprà mettersi a disposizione dei compagni e calarsi nel ruolo che gli viene chiesto interpretandolo con la giusta energia e intensità, penso potrà fare una grande stagione. E poi c'è Toscano-Anderson che ha già fatto vedere di essere un giocatore totale. Sa fare tutto e lo fa bene. In una squadra che aveva già tanta qualità, un innesto clamoroso».

La prossima serie A

«Io credo che Milano quest'anno sia oggettivamente sopra tutte le altre. Bisognerà capire come una Virtus Bologna ringiovanita approccerà la nuova stagione per il resto c'è la curiosità di vedere quale delle squadre protagoniste della passata stagione ha allestito il roster con la chimica migliore e sarà in grado di confermarsi. Ci sarà qualche sorpresa, come ogni anno, ma in generale credo sarà uno dei campionati più belli ed equilibrati delle ultime stagioni».

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