Ruzzier ha già deciso una salvezza triestina: «L’importante adesso è solo battere Verona»

«Nove anni fa contro Forlì disputai la gara della vita, pur di vincere domenica accetterei volentieri anche di restare a secco»

Lorenzo Gatto
www.fotobruni.it
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TRIESTE Una stagione da salvare in quaranta minuti da giocare all'arma bianca. La sfida di domenica contro la Tezenis Verona rappresenta per Trieste un autentico spareggio. Una vittoria metterebbe la formazione di Marco Legovich in condizione di garantirsi la permanenza nella categoria, una sconfitta viceversa complicherebbe in maniera probabilmente irrimediabile la rincorsa dei biancorossi verso la salvezza.

Situazione estrema già vissuta in altri drammatici finali di stagione. In serie A era successo nel 1983/84 contro la Febal Napoli e nel campionato 1995/96 contro la Teorematour Milano anche se il match che rimane maggiormente nella memoria dei tifosi è senza dubbio quello che nella stagione 2013/14, in Legadue, vide Trieste imporsi su Forlì. Una vittoria alla penultima di campionato senza la quale la successiva scalata verso la serie A e le ultime stagioni nella massima serie non sarebbero state possibili.

Successo giunto al termine di una clamorosa rimonta firmata Michele Ruzzier, 25 punti e i canestri da tre punti decisivi, ultimo regalo del play triestino prima del passaggio in serie A e il trasferimento a Venezia con la maglia della Reyer. «Un ricordo che non si cancella - racconta Ruzzier - credo di poter dire che è stata la mia miglior partita in carriera. Ci eravamo messi nei guai da soli in un finale nel quale Forli sembrava in grado di dare lo strappo decisivo, non mi fermai troppo a pensare e aiutato dall'incoscienza dettata dalla mia giovane età tirai tutto quello che c'era da tirare. Fui protagonista di quella partita ma attenzione che domenica sarà tutta un'altra storia. Contro Verona ci sarà bisogno dell'apporto e del contributo di tutta la squadra, personalmente sarei felice di finire la partita a zero punti ma di poter festeggiare un successo che per noi significherebbe davvero tanto».

Tensione inevitabile ma sensazioni positive per un match che Trieste potrà giocare con alle spalle la spinta dell'Allianz Dome. Un palas nel quale il pubblico triestino sarà chiamato ancora una volta a fare la differenza. «Giocare in casa, davanti ai nostri tifosi, è senza dubbio un grande vantaggio - sottolinea Michele - Mi auguro davvero che domenica l'Allianz Dome presenti un grande colpo d'occhio e che ci sia quell'atmosfera che tante volte, anche da avversario, ho respirato. La fiducia nasce anche da questo aspetto perchè siamo certi potremo trovare dal calore del nostro pubblico la spinta per superare le difficoltà di una partita non facile».

Archiviata la sconfitta di Pesaro e ammortizzato lo choc dell'affare Davis che ha privato il gruppo di un punto di riferimento importante, la squadra si è tuffata in una settimana di lavoro vissuta in apnea. «Siamo sul pezzo - conclude Ruzzier - consapevoli dell'importanza della partita e di ciò che dovremo fare in campo. Il destino è ancora nelle nostre mani, con una vittoria possiamo metterci nelle condizioni di raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissati. Di più non voglio dire perchè questo, davvero, non è più il momento delle parole. Dobbiamo solo pensare a giocare la partita al massimo delle nostre possibilità e dare tutto per vincere. I conti li faremo alla fine». —

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