Varese-Pallacanestro Trieste, le chiavi del match: occhio all’effetto Masnago

L’Openjobmetis, a mente leggera dopo aver conquistato la salvezza, entra facilmente in ritmo se trascinata dal proprio pubblico. Jalen Hands l’osservato speciale

Raffaele Baldini
Davide Alviti, a Trieste nel 2020-21, oggi a Varese (Foto Bruni)
Davide Alviti, a Trieste nel 2020-21, oggi a Varese (Foto Bruni)

Nel tempio di Masnago per una sfida che potrebbe blindare il 6° posto giuliano, quanto mai fondamentale per dare l’accesso a una coppa europea. Ecco, proprio l’obiettivo importante nel mirino dei biancorossi, potrebbe essere il miglior contro altare a una voglia di reagire da parte dei varesini, dopo la pesante sconfitta con la Virtus Bologna (104-67). Una Openjobmetis che si è scrollata lo scimmione della spalla con la salvezza raggiunta, dopo un’annata a dir poco tribolata, fra l’addio doloroso di Nico Mannion e un’infinita girandola di giocatori inseriti nel roster, non sempre migliorando il prodotto.

Se Justin Gray è un’assenza che non dovrebbe spostare eccessivamente gli equilibri, quella di Alex Tyus impoverisce un reparto lunghi ormai retto dalla sola presenza del verticale Kaodirichi Akobundu-Ehiogu, 205 centimetri, ma non particolarmente adatto a battaglie corpo a corpo. Trieste dovrà essere brava, come sempre, a sfruttare il dominio nel pitturato; il 4° posto nella massima serie con 39.7 carambole per partita, rispetto al 14° lombardo con 33, può essere un ottimo motivo per attaccare il ferro con regolarità, o perlomeno per mandare tutti a rimbalzo. La seconda variabile, comune a entrambe le contendenti, è il controllo del ritmo, quello che, a prescindere da tiri presi entro i 15”, mira a perdere meno palloni possibili. Varese e Trieste sono istinto allo stato puro, quello che inevitabilmente porta a deragliamenti inconsulti.

Parlando di singoli, la difesa triestina deve avere la massima attenzione verso Jalen Hands, uno fra i tre-quattro esterni più forti del campionato, uomo da 19.6 punti a partita con 36.3% al tiro da tre punti e l’86.9% ai tiri liberi. Lui, come l’ex Davide Alviti, Elisee Assui N’Guessan e Matteo Librizzi, sono i pericoli da disinnescare prima che prendano fuoco. Ecco, il fattore Masnago può trasformare i giocatori di coach Ioannis Kastritis, fondamentale non far divampare l’incendio dalla brace che arde sotto la cenere.

Attenzione poi nel portare la sfida punto a punto sino al quarantesimo: a differenza della Pallacanestro Trieste (15° con il misero 70.8% dalla lunetta), l’Openjobmetis Varese è piuttosto precisa a gioco fermo, posto assoluto con il 78.4%. In sostanza la squadra di coach Christian farebbe bene a non scommettere su un finale tattico risolto da un confronto dalla linea della carità. 

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