Crisi Triestina, così sono state dribblate ulteriori penalizzazioni
Nonostante ad agosto l’Unione abbia pagato solo gli stipendi netti, Inps e Irpef vanno saldati a settembre. Per le inadempienze di luglio si attende una stangata

La Triestina che si è appena messa in moto da un paio di giorni cercando di recuperare il gap fisico e atletico che inevitabilmente dovrà scontare rispetto alle altre squadre, attualmente ha 7 punti di penalizzazione certificati sul groppone, ma come noto ne aspetta altri dopo il deferimento giunto dalla procura la scorsa settimana per le inadempienze del primo luglio.
All’epoca la società alabardata non pagò nulla, né stipendi netti, né contributi Inps né Irpef. Pertanto dal giudice è legittimo aspettarsi altri 6 punti di penalizzazione (2 per ogni inadempienza). Anzi, almeno 6 punti, perché poi viene contestata anche la recidiva viste le precedenti inadempienze, per cui sarà il giudice a a valutare e poi a decidere se riterrà opportuno aggiungerne altri.
Però le penalizzazioni potrebbero anche finire qui e fermarsi quindi a meno 13, o al massimo un paio di punti in più. Non dovrebbero infatti arrivarne altri per i pagamenti del primo agosto quando la Triestina ha pagato gli stipendi netti ai giocatori, ai tesserati e a tutte le figure professionali, chiamiamole così, obbligatorie, che vanno dal medico responsabile al segretario generale, dal responsabile dell’ufficio stampa a quello del marketing, giusto per citarne alcune. Su questo punto erano sorti parecchi dubbi, perché la Triestina sosteneva che in questa scadenza bastava saldare solo gli emolumenti netti, mentre la scadenza di contributi e tasse è datata 16 settembre.
Ebbene regolamenti alla mano, stavolta potrebbe davvero aver ragione la società alabardata. Nel sistema delle Licenze Nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici per la stagione sportiva 2025/2026, allegato al comunicato n. 145/A della Figc dello scorso 10 gennaio, ci sono tutti gli adempimenti e i pagamenti da fare per ognuna delle tante scadenze che si susseguono durante la stagione.
Ebbene, in sintesi, il regolamento afferma che entro il primo agosto bisognava pagare solamente gli emolumenti relativi alla mensilità di giugno (per la Triestina anche quelli di maggio, avendo saltato la scadenza precedente), cosa che la società alabardata ha effettivamente fatto saldando i netti. Si dice poi in maniera chiara che entro il 16 settembre 2025 va depositata invece la documentazione attestante il pagamento dei contributi Inps per la mensilità di giugno 2025 e delle ritenute Irpef riguardanti gli emolumenti, gli incentivi all’esodo ed altri compensi dovute per le mensilità di maggio e giugno 2025.
Insomma, per le voci riguardanti contributi e tasse c’è dunque tempo fino a metà del prossimo mese per saldare il dovuto. Naturalmente, anche se non ci dovessero essere altre penalità sulla classifica degli alabardati, la situazione della Triestina resta pesantissima perché partire da meno 13 (o poco più) e agguantare la salvezza, soprattutto con una squadra partita in grave ritardo e senza la possibilità ancora di agire sul mercato, resta una vera e propria impresa, quasi una mission impossible stante così le cose. Aggiungerci però al grave fardello già presente un’ulteriore penalizzazione, sarebbe stata quasi una pietra tombale sulla stagione.
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