Triestina, esonerato l’allenatore Marino: clamoroso ritorno di Tesser

La Triestina ha esonerato Marino richiamando in panchina Attilio Tesser. Il tecnico veneto: «C’è una montagna da scalare, servirà il contributo di tutti»

Antonello Rodio
Tesser in conferenza stampa nel pomeriggio di venerdì (Lasorte)
Tesser in conferenza stampa nel pomeriggio di venerdì (Lasorte)

In fondo è quasi un ritorno a casa. Del resto questa per Attilio Tesser è la terza avventura nel breve arco di ventisei mesi con la cosiddetta Triestina americana, anche se in quest’ultima versione la società alabardata ha cambiato pelle.

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Il nuovo presidente della Triestina Tom Zelenovic (Mariani / Lasorte)

Una proprietà che pur di puntare subito sul tecnico della miracolosa salvezza dello scorso anno, non ha esitato a esonerare, con i doverosi ringraziamenti, Giuseppe Marino che stava facendo bene. Ma il calcio è fatto di scelte, c’è bisogno di un ulteriore boost per tentare il miracolo e su questo Tesser è una garanzia.

Felicità ed entusiasmo

La prima curiosità è su come mai il tecnico ha deciso di imbarcarsi in una situazione così complicata.

«Da parte mia c’è felicità – dice subito Tesser – torno dove 4 mesi fa c’erano grandi applausi per quanto fatto. Quando il presidente Zelenović mi ha chiesto se me la sentivo, ho risposto di sì. La Triestina per me è tanto, ho grandi motivazioni, l’attaccamento alla maglia, la fiducia che si possa farcela che non vuol dire presunzione».

«Sono consapevole della difficoltà che c’è, la montagna da scalare è molto alta, ma Trieste e la tifoseria mi hanno dato tanto e di fronte a una proprietà nuova con entusiasmo ho detto sì, anche se avevo offerte anche da categorie superiori. Io e il mio staff non siamo maghi, ma lavoreremo con serietà portando delle competenze e sperando che possano portare risultati».

Sintonia con il presidente

Tra Tesser e Zelenović c’è stata subito sintonia: «Ci siamo sentiti e poi incontrati una volta e dal presidente ho percepito concretezza e progettualità, si è parlato di futuro e voglia di costruire qualcosa di bello. C’è anche disponibilità ad andare sul mercato a gennaio per giocarci le proprie carte, starà a noi arrivare a quel punto nel miglior modo possibile perché fai fatica a convincere i giocatori partendo da meno venti, dobbiamo accorciare il gap».

A proposito di futuro, il contratto di Tesser è fino a giugno con una proroga in caso di salvezza, ma nel caso andasse male non è detto finisca qui: «Il presidente mi ha espresso fiducia e belle parole. Vedremo come si svilupperà il rapporto al di là della categoria, per la quale non ho mai fatto problemi nemmeno in passato».

Aumentare il ritmo

Sulla Triestina vista finora Tesser dice che non può pronunciarsi: «Non ho visto neanche una partita e mi rifarò adesso. Comunque ho fatto i complimenti ai ragazzi per il lavoro che stanno facendo, ma è chiaro che non è finita qua, bisogna aumentare e migliorarsi sempre. Non pensare sul lungo periodo ma crederci partita dopo partita, lottare tutti assieme soffrendo per il bene comune che è la maglia che indossiamo».

«Se la rosa può adattarsi al mio credo tattico? Un po’ di elasticità la dovrò avere, almeno in questo momento perché ci sono delle assenze importanti e a destra nessuna alternativa di ruolo. Inoltre è squalificato Silvestri. Vediamo se vengono recepiti dei concetti in questi due giorni oppure dovrò adattarmi ad altre situazioni. Ma nella rosa c’è ampia scelta. E dovremo rischiare qualcosa in più per vincere, perché i pareggini non portano tanto».

Fiducia da conquistare

Ma nella scelta di accettare ha avuto un peso il cambio di rotta in società?

«Sicuramente sì – dice il tecnico – ma non ho mai avuto problemi con nessuno, non ho mai fatto polemiche se non il giorno del primo addio. Mi preme soprattutto quanto una persona dimostra di voler credere in me e nel mio staff. E non è stata una questione se c’era Menta o no, anzi lui dopo l’incontro con Delli Carri mi aveva cercato anche il 26 luglio e io avevo dato la mia disponibilità, poi però non l’ho più sentito».

«I tifosi? Spero che tornino in tanti non per me, ma per la Triestina e per una proprietà che ha messo giù tanti soldi. Mi auguro che torni anche il marchio, come lo sponsor, ma è chiaro che la fiducia va conquistata da noi sul campo e anche da parte della società. Confido che in tanti vengano a darci una mano».

Il saluto di Marino

Nel frattempo Giuseppe Marino ha salutato la Triestina sui social con un messaggio pieno di riconoscenza: «Porto con me un pezzo di Trieste nel cuore – ha detto tra l’altro nel post – la città mi ha regalato affetto, rispetto, emozioni e legami che resteranno per sempre. Con lo staff e i giocatori siamo ripartiti da zero, affrontando insieme ogni difficoltà con determinazione, professionalità e cuore. Ringrazio i collaboratori, chi ha creduto in me, i ragazzi e i tifosi. Grazie Trieste, di cuore».

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