Il cuore e il coraggio della giovane Triestina calcio
La squadra guidata da Marino ha l’energia di una linea verde sconosciuta da anni in casa Triestina

Sette partite sono ancora pochine per comprendere dove possa arrivare una squadra. Figuriamoci la Triestina che deve in qualche modo fare i conti con il macigno della penalizzazione. Il dato oggettivo dice tuttavia che non solo i risultati, ma anche le prestazioni della squadra di Marino, non erano nemmeno ipotizzabili dal più ottimista a inizio agosto.
Dopo tante stagioni nelle quali le proprietà che si sono succedute avevano costruito squadre esperte che puntavano in alto (con risultati sui quali è meglio sorvolare), ora in campo ci va un gruppo sostanzialmente composto da giocatori di categoria e piuttosto giovani.
Le drammatiche vicende societarie dell’ultimo anno, e bisogna attendere garanzie che siano definitivamente alle spalle, hanno sostanzialmente inciso su questo organico.
I gol di domenica confezionati e siglati da Gunduz e Kljajc sono solo la manifestazione di una squadra più fresca e giovane di quelle viste in passato. A parte i senatori Silvestri e Ionita a condurre le danze con dedizione, gran parte degli altri uomini a disposizione del tecnico non superano i venticinque anni. E in fondo anche il tandem Marino-Ciofani è quasi alla prima esperienza su una panchina di prima squadra.
Tutto è nato occasionalmente, non certo per scelte del club senza denari, ma sta diventando un plus. Perché i giovani da una parte possono essere discontinui ma dall’altra hanno la gamba più reattiva e recuperano più in fretta anche nel caso di partite in sequenza.
Il mix tattico dinamico lo sta mettendo Marino, con il supporto del suo vice Ciofani. L’energia, la coesione, il coraggio di rischiare sono tra i piedi di Jonsson e compagni. Può vincere o perdere, restare in C o andare in D, ma finora questa giovane Unione non ha quasi mai subito l’avversario, sa anche rimontare quando va sotto e quando riesce ad alzare il ritmo fa male (e lo farebbe meglio con una punta in più). Insomma al momento questo gruppo ha un modo di stare in campo che riscalda il cuore dei tifosi.
Ed è paradossale che questo succeda proprio nel momento in cui i supporter hanno deciso, ed è comprensibile, di restare fuori dallo stadio. Molti di loro sarebbero pronti a rientrare, basterebbe un segnale dal club. Segnale che non è ancora arrivato.
Riproduzione riservata © Il Piccolo