L’Udinese ringrazia il Friuli Con il Bologna basta Fofana
UDINE . Un golletto per la salvezza e il resto all’insegna del non facciamoci male. Tutto come previsto, in una gara comunque piacevole, fra Udinese e Bologna al termine di un campionato con il fiatone per entrambe.
Privo di Destro, Palacio e Mirante, il Bologna, già salvo, non si è calato nel ruolo di vittima sacrificale di un’Udinese bisognosa dei 3 punti-salvezza, giocando ordinatamente fino alla trequarti senza peraltro creare soverchi grattacapi a Bizzarri.
La formazione di Tudor, invece, ha assunto necessariamente sin da subito l’iniziativa, arrivando in due occasioni dalle parti di Da Costa con Jankto e Samir ma sprecando per troppa precipitazione.
Al 17’ era Larsen, con una secca conclusione appena dentro l’area sulla destra, a centrare l’incrocio dei pali, poi al 25’ De Paul dal limite impegnava il portiere rossoblù in una deviazione oltre la traversa.
I prodromi al gol del sospirato vantaggio bianconero, con Fofana a chiudere in area il triangolo con De Paul e Barak, infilando Da Costa sotto le gambe. Udinese che si vedeva in seguito annullare per fuorigioco una rete sottomisura di Lasagna, che un minuto dopo reclamava il rigore per un presunto fallo di mani di un difensore felsineo su una sua conclusione ravvicinata, ma il Var diceva di no. In sostanza una squadra motivata e propositiva, quella schierata da Tudor con quattro difensori protetti dal frangiflutti Hallfredsson e Fofana e Barak a inserirsi tra le linee rossoblù, con Lasagna terminale offensivo sostenuto da un De Paul più concreto del solito.
Alla ricerca del raddoppio tranquillizzante, i “friulani” nella ripresa al 3’ impegnano Da Costa in un doppio decisivo intervento con Lasagna e Barak, mentre il Bologna giochicchia ma fallisce il pari con Verdi al 20’ a due passi da Bizzarri. Le occasioni fioccano e al 20’ De Paul, solo davanti al portiere rossoblù, scarica sulla base del palo. Al 24’ Tudor concede la standing ovation a Lasagna, applauditissimo, e la gara fila via all’insegna di una sostanziale accademia, con il Bologna a non dannarsi l’anima alla ricerca di un inutile pareggio. E il pubblico, pur sostenendo caldamente la squadra, non fa mancare alla proprietà il coro “devi spendere”, un segnale che nonostante la salvezza la frattura fra società e tifoseria è lungi dall’essersi sanata.
Edi Fabris
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