Tesser dopo la salvezza della Triestina: «Felicità unica, grazie a un gruppo vero e ai tifosi»
Visibilmente emozionato, il mister ha spiegato: “Avevamo una maglia, una città e una comunità da difendere, una comunità che merita tanto di più”

Stavolta, a traguardo raggiunto, Attilio Tesser ha potuto festeggiare sotto la curva Furlan che lo richiamava, come aveva promesso. Ma alla fine lo hanno festeggiato anche i giocatori, con Olivieri e Correia che hanno fatto irruzione in mutande in sala stampa e gli hanno rovesciato addosso un paio di bottigliette d’acqua.
Poi, visibilmente emozionato, Tesser ha raccontato cosa rappresenta per lui questa salvezza: «C’è la felicità di aver contribuito, assieme ai ragazzi, allo staff, a magazzinieri e fisioterapisti, a portare la Triestina alla salvezza. E aver fatto questo risultato è una cosa molto importante perché Trieste non merita di lottare per la quarta serie. La salvezza è una grande soddisfazione, forse anche più di quella di vincere un campionato. C’è stata forse incoscienza di aver convinto i miei collaboratori di accettare di prendere la squadra con 7 punti fatti sul campo dopo 16 partite, dovendo affrontare prima, seconda e quinta in classifica. Quei punti fatti all’inizio sono stati determinanti per la salvezza. Ringrazio ancora i giocatori che mi hanno dato tutto, non ho mai avuto mai il minimo problema in spogliatoio, sono stati tutti molto partecipi. E ringrazio i tifosi e il loro cuore grande, l’ennesima dimostrazione che Trieste merita tanto. Noi avevamo una maglia, una città e una comunità da difendere, una comunità che merita tanto di più. Per Trieste questo sia un punto di partenza, deve essere cosi perché Trieste e la tifoseria lo meritano».
Tesser non può dimenticare che l’impresa è stata compiuta in condizioni non normali: «Non è stato semplice con le problematiche che sapete tutti, non voglio girare il dito nella piaga ma non è stato facile per i giocatori avere il pensiero che ogni mese potesse succedere qualcosa e per me che dovevo gestire tutto questo. Un grazie anche ai miei collaboratori che mi hanno supportato e sopportato».
Due parole anche sull’ultimo capitolo di sabato sera, il pareggio col Caldiero: «Sono stati 80 minuti fatti bene, senza sofferenze particolari e giocando all’attacco, anche troppo in certi momenti. Ma quando nel finale loro hanno tentato il tutto per tutto ho avuto paura su due corner e quella palla vagante, ma nel computo delle due gare abbiamo meritato noi». —
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