A Campanale Daspo per sei anni L’avvocato pronto a due ricorsi

TRIESTE. Divieto di accesso allo stadio e obbligo di firma presso la questura, rispettivamente per sei e cinque anni, a due tifosi della Triestina, Lorenzo Campanale, 28 anni, e A.R., 41 anni: sono i provvedimenti firmati ieri dal questore di Belluno Michele Morelli in merito ai fatti del 4 ottobre 2014, durante la partita Belluno-Triestina. Le memorie difensive presentate dall’avvocato Giovanni Adami non hanno evidentemente convinto il questore, che ha comminato ugualmente il Daspo ai due tifosi alabardati: Campanale, leader del gruppo dei ragazzi della curva Furlan, è accusato di cori razzisti, mentre l’altro tifoso di danneggiamento.
Ma non è finita qui, perché l’avvocato Adami, pur non rilasciando dichiarazioni prima di analizzare nei dettagli il provvedimento, promette battaglia: in particolare sul Daspo è previsto un ricorso al Tar entro 60 giorni, mentre contro l’obbligo di firma si farà ricorso alla Cassazione entro 15 giorni. Ma intanto il provvedimento è stato preso e nel comunicato dettagliato della Questura di Belluno incuriosiscono un po’ le motivazioni: per quanto riguarda Lorenzo Campanale, la nota dice che «con evidente carisma fomentava altri tifosi ultras della Triestina nell’effettuare “slogan di scherno”, consistiti nell’urlare ripetutamente all’indirizzo del giocatore di colore senegalese Samba Sadio del Belluno il verso animalesco (uh, uh, uh) ogni qualvolta quest’ultimo entrava in possesso della palla».
Una circostanza che appare davvero strana, perché Campanale si è sempre distinto proprio per combattere comportamenti di questo tipo. E fra gli altri tifosi presenti c’è che giura che si trattasse dell’inizio del solito coro «U-nio-ne». Riguardo invece a A.R., il comunicato dice che il tifoso, «staccatosi dal gruppo sistemato nella tribuna ospiti lato est, dopo essere sceso repentinamente dalla gradinata, si arrampicava sulla rete di recinzione del campo da gioco nell’evidente tentativo, non portato a compimento per la presenza di spuntoni metallici, di scavalcarla. Lo stesso, dopo aver desistito da tale azione, inveendo contro il direttore di gara, si scagliava contro un cartello di plastica appeso alla recinzione, recante le norme di comportamento e la planimetria dei sistemi di sicurezza, colpendolo con calci e pugni tanto da danneggiarlo irrimediabilmente». Come detto, in aggiunta al provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, in considerazione della recidività dei coinvolti, il questore di Belluno ha deciso di prescrivere l’obbligo di presentazione presso la Questura di Trieste venti minuti dopo l’inizio e venti minuti prima della fine di ogni incontro della Triestina. (a.r.)
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