Addio a Demenia giocò in alabardato negli anni ’60

Se n’è andato in punta di piedi, com’era nel suo carattere: la scorsa settimana Claudio Demenia, alabardato dei primi anni ’60 ha appeso per sempre le scarpette bullonate al chiodo. Triestino, di...

Se n’è andato in punta di piedi, com’era nel suo carattere: la scorsa settimana Claudio Demenia, alabardato dei primi anni ’60 ha appeso per sempre le scarpette bullonate al chiodo. Triestino, di fine luglio ’40, debuttò diciannovenne nell’Unione che militava in serie B, dopo la trafila giovanile sotto gli occhi di Umberto Buffalo. «Era un giovane taciturno – ricorda Bruno Rocco che lo ebbe compagno nella squadra allenata da Trevisan e poi Radio - aveva un carattere amabile, un ragazzo molto a posto ma, anche dopo aver lasciato il calcio, è sempre stato molto riservato». Indossò la maglia alabardata della prima squadra in una partita casalinga , il 27 marzo 1960, contro il Taranto, incontro finito senza reti: a fine stagione la Triestina fu quarta e fallì la promozione per un punto, superata dal Catania. Molte di più le presenze nelle stagioni successive, soprattutto nel 1961 in serie C, assieme ai vari Santelli, Sadar, Szoke, Secchi, stagione in cui andò a segno quattro volte, contribuendo al ritorno degli alabardati nella serie cadetta. Poi, la carriera lontano da Trieste: prima a Nardò, poi a Matera. Rientrò a Trieste a metà degli anni ’70 e vestì la maglia del Circolo Marina Mercantile di capitan Piccini, squadra che andava per la maggiore: «Il suo ruolo – ricorda Angelo Jannuzzi – era ala destra, il tornante: oltre ad essere un’ottima persona, era un buon giocatore. Un compagno di squadra favoloso e, in quei tempi, si facevano, oltre al campionato, tanti tornei estivi ed anche in quelle avventure abbiamo indossato la stessa maglia.” (g.b.)

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