Ahi Vettel, comanda e va fuori Hamilton ringrazia e trionfa

Nel Gp di Germania il tedesco della Ferrari finisce lungo a 14 giri dalla conclusione Doppietta della Mercedes con Bottas secondo, Raikkonen al terzo posto
epa06904781 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes AMG GP in action during the 2018 Formula One Grand Prix of Germany at the Hockenheimring in Hockenheim, Germany, 22 July 2018. EPA/VALDRIN XHEMAJ
epa06904781 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes AMG GP in action during the 2018 Formula One Grand Prix of Germany at the Hockenheimring in Hockenheim, Germany, 22 July 2018. EPA/VALDRIN XHEMAJ

HOCKENHEIM. Il mondo Ferrari sottosopra nel giro di 48 ore. Sabato il drammatico avvicendamento ai vertici della casa di Maranello e il parziale sorriso regalato a Sergio Marchionne dalla pole di Sebastian Vettel, ieri con la rocambolesca uscita di scena del pilota tedesco a 14 giri dalla fine quando era in totale controllo della gara e davanti al pubblico di casa.

Errore o fatalità (aveva da poco cominciato a piovere ad Hockenheim), restano i numeri a sintetizzare un week end da dimenticare: da un potenziale +7 punti quando Vettel era in testa e Hamilton terzo, al -17 di fine gara. Doveva essere la gara da dedicare a Sergio Marchionne, si è trasformata nella rivincita di Silverstone: a casa Hamilton aveva vinto il ferrarista che ha pagato pegno, lasciando campo libero al rivale, pur partito in settima fila dopo la debacle di ieri in qualifica.

In questo bailamme passa in secondo piano anche l'ordine d'arrivo dell'undicesima prova del Mondiale che il pilota Mercedes ha portato a casa da campione vero, davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e a Kimi Raikkonen, tra l'altro in testa alla gara poco rima dell'incidente a Vettel che aveva poi fatto passare al comando per ordine di scuderia («Ci sono delle regole chiare interne alla squadra però in quel momento le spiegazioni che mi arrivavano dai box non erano limpide», dirà a fine gara).

È finita male, come nessuno avrebbe potuto immaginare guardando una gara che, giro dopo giro, non ha regalato emozioni particolari, a parte la rincorsa furastica di Hamilton che, partito 14mo, era già settimo dopo 10 giri. Doveva capitare l'imprevisto per stravolgere un canovaccio già scritto (con l'unica incognita legata ai pit-stop e alla pioggia, uno o due) ed è quello che è accaduto quando è arrivata la pioggia a macchia di leopardo lungo la pista, al giro 44, con alcuni piloti premiati perché avevano scommesso sulle gomme da bagnato e le due Ferrari che si ritrovano nel gruppo dei doppiati e in mezzo al caos causato dalla pista bagnata.

È il momento clou ad Hockenheim (siamo al giro 51): Bottas passa Raikkonen e si porta a 5” da Vettel che un giro dopo la combina grossa, commettendo «un piccolo errore», come l'ha definito lui stesso, «ma dall'impatto devastante», arrivando leggermente lungo e cercando di bloccare il posteriore per rimettere la macchina in pista ma finendo malinconicamente contro le barriere. Raikkonen ne approfitta per tornare ai box e cambiare le gomme, approfittando del regime di safety car, e Hamilton si ritrova incredibilmente, ma anche meritatamente, in testa. Quando si riparte, Bottas cerca il sorpasso ma Lewis lo stoppa sul più bello e fugge via (per lui arriva anche il gir più veloce), difendendosi bene (stavolta è il team tedesco a chiedere di non attaccare) e finendo primo davanti al compagno di squadra e a Raikkonen.

Ordine d'arrivo: 1) Hamilton (Gb/Mercedes) in 1h 32'29”845, 2) Bottas (Fin/Mercedes) + 4.535, 3) Raikkonen (Fin/Ferrari) + 6.732, 4) Verstappen (Ola/RedBull) + 7.654, 5) Hulkenberg (Ger/Renault) + 26.609, 6) Grosjean (Fra/Haas) + 28.871, 7) Perez (Mes/Force India) + 30.556. Piloti. 1) Hamilton 188 punti, 2) Vettel 171, 3) Raikkonen 131, 4) Bottas 122, 5) Ricciardo 106. Costruttori: 1) Mercedes 310, 2) Ferrari 302, 3) Red Bull 211, 4) Renault 80. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

Riproduzione riservata © Il Piccolo