Allianz fantasma, umiliata a Trento

TRENTO Nella sua lunga storia la Pallacanestro Trieste ha avuto quintetti scarsi, tecnicamente modesti. Ma quelli lottavano, compensavano i limiti con il cuore, la cattiveria, la dignità.
Questa Pallacanestro Trieste è scarsa tecnicamente ma non ha né cuore, né cattiveria, né dignità.
La sua risposta per uscire dalla crisi è offrire una prestazione di pochezza imbarazzante, indecorosa, senza nemmeno fare finta di combattere né cercare la decenza. Da ieri si è aggregato alla truppa l’esterno veterano Deron Washington. Non è ancora tesserato e quindi bene che vada lo vedremo solo a Pesaro, il 5 gennaio. Nel frattempo terrà i compagni stranieri sulla graticola. Già, perché a questo punto chi va tagliato? Tutti, ci fosse la possibilità. Nell’intervallo il presidente Mario Ghiacci ribadisce la fiducia a coach Dalmasson ma tra tecnico e squadra c’è un Oceano in mezzo. In 10 anni non ha mai avuto una simile armata Brancaleone.
Dato per scontato che non basterà la presenza di Washington in allenamento a convincere certi giocatori a reagire da uomini orgogliosi, qualcosa comunque va fatto, e in fretta. Il pubblico di Trieste ha amore e pazienza infiniti e non merita di venir ripagato in questo modo vergognoso (80-53 il finale).
Il match di Trento riporta Dequan Jones nello starting five, affindandogli il compito di ingabbiare Ale Gentile. Per il resto soliti Elmore, Justice, Peric e Mitchell. Trento invece lascia in panca l’ex biancorosso Knox. Avvio bruttarello tra due quintetti annunciati tra i meno in forma della serie A: l’inevitabile conseguenza sono quattro minuti inguardabili pieni di errori. La Dolomiti Energia comunque sbaglia di meno: 8-0 al 5’ e puntuale time-out di Dalmasson. Quando Elmore annaspando nel traffico cerca Mitchell per l’alley oop, comincia la partita di Fernandez. Non comincia invece quella dell’Allianz. Sette minuti senza un canestro! Al punto che i tifosi della Curva Nord al seguito intonano il “Non segniamo mai”…12-0. Ovazione per il primo canestro dell’Allianz: una tripla di Justice dopo solamente sette minuti abbondanti.
Ridicoli. Mai i tifosi della Pallacanestro Trieste si sono vergognati tanto. Tre punti in dieci minuti. 19-3. Senza sapere l’orgoglio dove sta di casa. Molli, svagati, indifferenti, irritanti, di una pochezza ingiustificabile. Meglio il minibasket, almeno i ragazzini ci mettono cuore e entusiasmo. Avete mai visto una squadra chiudere in valutazione negativa? Eccola. Meno otto al termine del primo quarto. Uno su 14 dal campo.
Al 12’ Allianz sotto di 18 (23-5), due bombe di Jones ed Elmore mostrano un timido segnale di vita. Quanto basta per far spendere il primo time out a Brienza. Cavaliero dai 6,75 almeno abbatte il divario in doppia cifra (23-14) e un break di 9-0 dopo quell’incubo di primo parziale è quasi roba da leccarsi i baffi. Piccolo problema: dall’altra parte si mette di traverso Knox. Dopo quattro minuti in cui ha respirato, Trieste ha già fatto abbastanza. Trento dà due colpi di coda e si riprende tutto il vantaggio. 35-17 al 17’. La squadra di Dalmasson segna un punto al minuto e dopo quel primo quarto c’è quasi da rallegrarsene. Si va al riposo sul 40-25 ma inutile illudersi che l’Allianz esca dagli spogliatoi con la faccia feroce e l’orgoglio che appartiene solo a pochi.
Trieste che fa capire che non si trova penultima per una congiura di palazzo o nemmeno per sfiga. Ci sta perché purtroppo se lo merita. 24’ 51-27, meno 24. «Noi vogliamo gente che lotta», reclamano giustamente i tifosi biancorossi al seguito. 58-32 al 28’. Avanti così, facciamoci del male.
Il terzo e il quarto tempo non hanno più niente da dire. La partita di fatto è già finita, si gioca per le statistiche personali. E solo allora qualcuno decide di giocare. Mah… —
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