All’Unione servono rinforzi ma soprattutto i suoi tifosi

TRIESTE. I tre punti raccolti contro il Fontanafredda sono ossigeno puro per la Triestina, che ha potuto così celebrare nella maniera migliore la prima della gestione Milanese.
Ma anche se il tecnico Doardo dice giustamente che si tratta di un campionato livellato e appena 4 punti più su si trova già il decimo posto, è ovvio che l’Unione si trova ancora in una posizione pericolosa, in piena zona playout e con le squadre sotto che non hanno affatto mollato, tra un Fontanafredda che al Rocco ha rischiato di vincere e un Ufm che comincia a trovare continuità. La domanda principale resta quindi una: è in grado questa rosa di guadagnare la salvezza? Viste alcune batoste esterne e le difficoltà incontrate anche col Fontanafredda, si direbbe di no. Viste altre gagliarde prestazioni su campi difficili e altre prove convincenti (le gare interne con Campodarsego e Tamai), forse anche sì. Di certo, sul piano di cuore, impegno e carattere, questi ragazzi stanno facendo il massimo e anche di più, considerate le condizioni in cui a lungo hanno lavorato. Qualche ritocco, insomma, sarebbe opportuno.
Ma il fatto è che a metà febbraio in giro c’è poco o nulla. Inoltre le risorse a disposizione di Vernì e Milanese in questa fase di esercizio provvisorio sono poche e tutte da valutare. Di certo, le conoscenze di Milanese potrebbero aprire prospettive anche al di fuori dell’Italia, ma in ogni caso la vera necessità di questa squadra è una prima punta di esperienza che abbia feeling con il gol. Certo, Giordani con la doppietta di domenica potrebbe essersi sbloccato, ma anche lui ha sbagliato parecchio in passato, mentre Cucchiara non sembra avere un gran rapporto con la rete e Bradaschia è un trottolino inesauribile ma non di certo un bomber. Se oltre all’attaccante, arrivasse poi anche un puntello a centrocampo, sarebbe meglio. Ma in attesa di questi arrivi, e con la prospettiva che non si può certo stravolgere la squadra, la prima ricetta forse è proprio quella di dare fiducia a questi ragazzi e di stringersi con ancora più calore attorno a loro. Al di là di qualche interessante individualità, qui è il gruppo che sta tenendo a galla la squadra. Dandogli fiducia e calore, il cemento da cui scaturiscono impegno e cuore potrebbe essere ancora più solido. Fermo restando che ci sarà comunque tanto da soffrire. E qui, il vero acquisto della Triestina in questa fase finale di campionato, può essere proprio il pubblico. Da quando almeno il Centro ha dato il via libera ai club e gli spettatori si sono attestati sulle 500 presenze, il Rocco ha cominciato a farsi sentire e guarda caso sono arrivati due successi dell’Unione nei quali l’incitamento dagli spalti ha avuto la sua importanza. Mettendo da parte il passato, e riponendo nel cassetto dissidi anche chi finora è stato scettico o perplesso dovrebbe decidersi e sostenere la squadra allo stadio, se davvero tiene alla Triestina. Le scuse per il Carnevale e per l’acquazzone, non possono valere per sempre.
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