Arrivabene e i piloti non si nascondono: «Dobbiamo vincere»

Vettel: «Faremo una grande passo avanti rispetto al 2015» Il presidente del Coni, Malagò: «La Rossa è l’Italia»
Di Cristiano Marcacci
epa05170317 A handout picture provided by the Ferrari Press Office on 19 February 2016 shows Scuderia Ferrari's new Formula One car 'SF16-H' for the upcoming 2016 Formula One World Championship presented in Maranello, Italy. EPA/FERRARI PRESS OFFICE/COLOMBO HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
epa05170317 A handout picture provided by the Ferrari Press Office on 19 February 2016 shows Scuderia Ferrari's new Formula One car 'SF16-H' for the upcoming 2016 Formula One World Championship presented in Maranello, Italy. EPA/FERRARI PRESS OFFICE/COLOMBO HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

di Cristiano Marcacci

Il design è certamente accattivante, ma questo è un valore aggiunto limitato alla giornata di ieri, quella della presentazione ufficiale, con le luci della ribalta che hanno accompagnato il lancio della signora “in rosso”. Non serve a farla andare più forte della Mercedes. Perché accada questo serve altro. Soprattutto altro. Solamente tra pochi giorni, in occasione dei primi test sull’asfalto, sarà possibile sbilanciarsi di più sulla reale competitività della nuova Ferrari di Formula 1. Per il momento non si può andare oltre un bell’otto in pagella per l’estetica. Nonostante quel muso che precipita subito verso il basso, in perfetto stile Mercedes, e che non è certamente il massimo della bellezza.

Che l’aerodinamica non è tutto lo sa bene il team principal Maurizio Arrivabene: «Fra poche ora la macchina partirà per Barcellona e lì vedremo il suo vero valore. Ringrazio il presidente Sergio Marchionne che ci ha dato tutti i mezzi per far sì che per quest’auto nulla fosse affidato al caso. Siamo un grande team, abbiamo sempre gli stessi principi, ovvero quello di competere con gli avversari al meglio con tanto impegno, onestamente. Piedi per terra e testa bassa. Quest'anno dobbiamo spingere un po’ di più e cercare di vincere il Mondiale. Ma non sarà un compito facile, i competitor non sono stati fermi».

Arrivabene non definisce la SF16-H la sua Ferrari (anche se in realtà lo è), ma «la Ferrari di tutti quegli uomini e quelle donne che lavorano e che hanno lavorato a Maranello. Mi dà diverse sensazioni, dal design alla potenza. Non è una semplice monoposto, perché è una Ferrari e se vincerà diventerà direttamente un mito».

Arrivabene ha voluto fortemente quella “H” nella sigla della Ferrari edizione 2016. «La “H" sta per Hybrid, ibrido, che è la tecnologia utilizzata da due anni nello sviluppo dei motori. Una strada complicata ma che trova seguito anche nelle auto di serie. Trovo più che giusto che anche la Formula 1 vada in questa direzione».

E i piloti? Che ne pensano? «È bellissima, frutto di un grande lavoro – sono le prime impressioni a caldo di Sebastian Vettel –. Non vedo l’ora di scendere in pista. Sono convinto che sarà un grande inizio. Questo è il mio secondo anno in Ferrari e sono certo che faremo un passo in avanti rispetto al 2015. La vettura ci potrà aiutare tantissimo perché è migliorata in parecchi settori. Anche a livello di team siamo migliorati molto. Ci stiamo preparando a una stagione che potrebbe essere grandiosa. Lo scorso anno è stato molto positivo, abbiamo ottenuto dei buoni risultati che ci hanno permesso di stabilizzare il team, che però rimane giovane e nuovo. Adesso iniziamo a vedere i risultati, ma questa è la prima vera macchina del nuovo gruppo di lavoro, per questo non vedo l’ora di entrare in pista per vedere gli effetti delle novità».

La nuova Ferrari dovrebbe essere più competitiva anche nelle qualifiche. «Se vai bene in qualifica – ha aggiunto Vettel – hai più possibilità di vincere, per cui abbiamo cercato di compiere progressi in questo senso. Credo che i miglioramenti siano stati fatti. Ora dipende da noi piloti. Cercheremo di alzare l’asticella, non vogliamo fare peggio dell’anno scorso. In fabbrica si avverte che tutti sono carichi a mille per vincere. Le aspettative ci sono, ma questi sono desideri, poi vedremo nella realtà quanto saremo vicini agli altri».

Qualche frecciatina arriva dal tedesco all’indirizzo del regolamento e dell’esasperazione tecnologica. «Lo spettatore – ha detto – vuole essere in grado di identificarsi con la tecnologia dei veicoli ma per ora è troppo complessa. Inoltre c’è ancora il problema che il suono non è rombante come prima. La macchina conta come in passato ma non bisogna perdersi in complessità tecniche».

È atteso a una stagione di riscatto Kimi Raikkonen, già campione del mondo con la Rossa nel 2007, ultimo a portare il trofeo a Maranello. Seppur di poche parole come sua consuetudine, della nuova livrea il “freddo” finlandese è apparso ancora più entusiasta del compagno di squadra: «È leggermente diversa rispetto a quella dello scorso anno. L’aspetto è fantastico. Abbiamo aspettato tanto questo momento ma ci siamo arrivati brillantemente. Speriamo di fare una grande stagione. Io voglio fare un bel lavoro, delle belle gare, arrivare bene in campionato e partire dai primi test per portare avanti un ottimo lavoro durante tutto il campionato».

La Ferrari, da sempre, è l’Italia e se torna a vincere tutto un Paese ne gioisce. «Mi arrivano notizie decisamente positive dalla Ferrari: le speranze – ha sottolineato il presidente del Coni Giovanni Malagò – sono tantissime, farò un tifo esasperato come presidente del Comitato olimpico nazionale e a livello personale per ovvi motivi. La Ferrari è la Ferrari, la Ferrari è l’Italia».

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