Autista del bus “48” è campione mondiale di body building

La storia di Maurizio Boccoli, neo-iridato della sigla Ibf Da anni alterna le corse urbane ai bilancieri e agli attrezzi
Silvano Trieste 27/10/2011 Maurizio Boccoli
Silvano Trieste 27/10/2011 Maurizio Boccoli

di Francesco Cardella

TRIESTE

Alle 21.30 dello scorso venerdì riportava il bus “48” al deposito di via Broletto, a mezzogiorno dell'indomani conquistava a Capodistria il primo dei suoi due titoli nel campionato mondiale di body building promosso dalla nuova sigla Ibf. Da anni Maurizio Boccoli vive così, alternando attrezzi e bilancieri ai percorsi urbani imposti dalla Trieste Trasporti. «Autista per professione, culturista per missione».

Ama definirsi così il triestino laureato in Scienze della Alimentazione che a Capodistria ha sbancato prima nella Over 40 e poi nelle “piccole taglie”, mettendo in bacheca due titoli iridati in una manifestazione con 145 atleti da 16 Paesi. Simmetria, definizione e massa. I tre parametri cardine del body building agonistico premiano il quarantunenne ex judoka della Ginnastica Triestina, uno che ai titoli è in fondo abituato, avendo conquistato in carriera già primati in campo nazionale ed europeo sotto l'egida Wabba, senza contare le estemporanee esperienze in virtù del doppio passaporto, una dote che lo ha portato a gareggiare, e a vincere, anche in Spagna.

A Capodistria l'autista clone di Maciste ha colorato la sua routine vincente con toni più brillanti che epici, accompagnato dalla colonna sonora del film “Gli Intoccabili”. Boccoli ha vinto quasi giocando, forse sdrammatizzando l'intera gara, i veti della farmacia, le giurie e probabilmente anche gli ultimi anni, mai troppo facili per lui, caratterizzati da investimenti sfumati in palestre all'estero, un lutto importante, la necessità di tornare a casa e l'adattarsi nuovamente a un lavoro “normale”.

Estroso sul palco, è rigoroso nella preparazione, tanto più negli ultimi anni, da quando ha dovuto abbinare le sedute atletiche con i ritmi da sostenere al volante. La sua tabella quotidiana: allenamento mattutino, al lavoro dalle 12 alle 15.30, riposo, sul bus dalle 18 alle 22 e poi ancora in palestra, magari per una seduta aerobica. Lo stress? Parola quasi bandita: «Avevo provato una crisi verso la metà degli anni '90. Per tre anni non toccai pesi. Poi non ho più smesso, cercando nuovi stimoli. A Capodistria mi sono divertito e credo di aver contagiato anche il pubblico». Già il pubblico, formato non a caso da una buona rappresentanza della Trieste Trasporti, in missione in Slovenia per supportare il collega che abiura dolci e formaggi per riso, proteine e sedute aerobiche. Il viaggio continua, non non solo tra le fermate del suo bus ma verso Amburgo, sede del Mr. Universo programmato in dicembre: «Al prossimo mondiale Ibf vorrei vedere altri triestini», chiosa Boccoli. La sfida è lanciata.

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