Azzurri shock Gamba rotta per Montolivo

Nazionale condizionata dall’infortunio del milanista Costretto a uscire (botta alla testa) anche Aquilani
Di Valentino Beccari
Italy's Ciro Immobile, left, goes past Republic of Ireland's goalkeeper David Forde to put the ball in the net but is ruled off-side during their international friendly soccer match at Craven Cottage, London, Saturday, May 31, 2014. (AP Photo/Sang Tan)
Italy's Ciro Immobile, left, goes past Republic of Ireland's goalkeeper David Forde to put the ball in the net but is ruled off-side during their international friendly soccer match at Craven Cottage, London, Saturday, May 31, 2014. (AP Photo/Sang Tan)

Il cielo d’Irlanda è un oceano di nuvole e luce. E non per un incolore pareggio con la piccola nazionale celtica. In realtà più nubi che sole perché sulla sfida di Londra contro gli irlandesi si abbatte una tempesta. Colpisce e affonda Riccardo Montolivo che al nono minuto impatta violentemente contro Pearce. La sua gamba sinistra “gira” in modo innaturale, per valutare l’ entità dell’infortunio bisognerà attendere l’esito degli accertamenti ma la smorfia di dolore e la faccia disperata del centrocampista del Milan sono più eloquenti di un freddo bollettino medico. «È rotto, è rotto», urla l’azzurro. È in effetti si parla di frattura della tibia: Mondiale finito e almeno tre mesi al palo.

Ma il destino disegna traiettorie sinistre in un’amichevole che non mostra il segno della pace alla squadra italiana. Già, perché Alberto Aquilani, entrato proprio al posto dello sfortunato giocatore lombardo, ma appena dopo aver assaggiato l’erba del Craven Cottage, si scontra con Ward. L’impatto con la testa è davvero duro, il giocatore viola prova a resistere, ma è in stato confusionale tanto che consegna la palla a McGeady che poi imbecca Long che di testa schiaccia a colpo sicuro ma Salvatore Sirigu compie il miracolo.

Fuori quindi Aquilani e dentro Marco Parolo, uno che il Brasile probabilmente avrebbe dovuto vederlo solo in cartolina ma che, viste le ultime defezioni importanti nel cuore del centrocampo ecco che può anche salire sulla scaletta dell’aereo che porterà la comitiva azzurra a Rio. Non nasce quindi sotto una buona stella l’operazione Brasile. Perché Montolivo è uno dei giocatori di maggior qualità, ha piedi raffinati, idee illuminate, di buone letture fuori e dentro il campo e in una squadra dal tasso tecnico di profilo non eccelso una perdita come la sua ha un peso specifico importante. Un forfait che alimenta le incertezze del ct azzurro Cesare Prandelli che comunque già aveva deciso di portare 24 se non 25 giocatori in Brasile. Insomma, una preoccupazione aggiuntiva che non ci voleva anche perché la sfida di Londra non ha dato segnali confortanti. All’insegna della tradizione negativa delle amichevoli premondiali, verrebbe da dire, ma obiettivamente l’Italia è sembrata una provincia ai confini dell’impero. Il migliore in campo è il portiere Salvatore Sirigu e tanto basta per il “selfie” della partita.

L’osservato speciale Giuseppe Rossi circumnaviga contrasti e situazioni difficili, sta alla larga dai duri e arcigni difensori irlandesi e non entra quasi mai nel vivo dell’azione. Se la decisione dovesse essere il frutto di una valutazione analitica l’attaccante italoamericano non dovrebbe andare in Brasile ma alla base c’è anche la storia personale e il sentimento di buon padre di famiglia di Prandelli che difficilmente lo lascerà a casa. In rialzo invece le quotazioni di Marco Verratti che è ancora un Pirlo piccolo piccolo ma che in un centrocampo senza grandi firme diventa irrinunciabile. Come la presenza di Antonio Cassano che appena entra in campo fa subito cose di sinistra e alza anche l’asticella del livello di Rossi. In Brasile andrà sicuramente Gabriel Paletta che abbiamo addirittura sdoganato dall’Argentina: ne valeva la pena?

Oggi Prandelli darà la lista dei 23 – con qualche riserva al seguito – e poi in Brasile dove almeno il cielo sarà più azzurro.

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