Bariti pedina in più per Pava «Da un po’ non giocavo tanto ma potevamo fare meglio»
Tra le note liete che accompagnano i pensieri seguenti alla sconfitta rimediata in terra marchigiana, il positivo rendimento in campo dal primo minuto di Davide Bariti. Almeno nel primo tempo, finché l’erba del “Recchioni” aveva mantenuto uno standard appena sopra il limite della decenza, il centrocampista ligure era riuscito a proporre alcune interessanti sgroppate sulla corsia destra, e negli occhi ci sono almeno due bellissimi cambi di gioco poi non capitalizzati al meglio da Mensah nell’uno contro uno sulla corsia mancina del fronte d’attacco. Nella ripresa, su un terreno martoriato, calcio non si è visto da ambo le parti, come già rimarcato dal tecnico giuliano Pavanel.
«Sono contento, era da un po’ che non giocavo titolare e ho dato tutto. Mi spiace per il risultato» il commento di Bariti a caldo. Un risultato amaro – sostiene l’alabardato – quanto beffardo. «Sapevamo che a Fermo sarebbe stata una partita di quel tipo, un calcio che ci appartiene di meno indubbiamente, però penso che noi abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Abbiamo preso un gol su calcio piazzato, da rivedere perché a mio avviso potevamo fare un po’ meglio».
Soprattutto dopo il gol, c’era margine per una reazione rabbiosa diversa per sopperire all’oggettiva impossibilità di orchestrare un gioco ordinato? «Io penso che la partita sia stata interpretata bene dall’inizio, anche perché abbiamo concesso veramente poco. Secondo me potevamo essere più lucidi e incisivi davanti, su alcune palle che abbiamo avuto a disposizione, ma non mi sento di recriminare per un atteggiamento sbagliato. L’ha decisa un episodio».
Sintetico e leale il commento del terzino sinistro Sergio Sabatino, sfortunato autore del fallo su Maurizi (sanzionato con l’ammonizione) che ha portato al traversone decisivo per il gol di Lupoli.
«Inutile ripetere le parole del mister sul campo, la Fermana gioca così in casa e fa bene a mio avviso. Un campo difficile per tutti. Noi abbiamo perso e dobbiamo semplicemente pensare alla prossima». —
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