«Benussi non ha pagato». Il legale: «È un delirio»
Si preannuncia una Barcolana con strascichi legali importanti. Dopo le accuse di Furio Benussi agli armatori di “Morning Glory” (la barca con cui aveva vinto le Coppe d’Autunno 2017 e 2018), la proprietà ha deciso di replicare specificando che la barca è disponibile: «basta pagare quanto stabilito». Al momento una possibile soluzione bonaria della vicenda appare decisamente lontana con una sensazione di deja vù rispetto a quanto avvenuto anche lo scorso anno.
La risposta degli armatori è affidata all’ingegnere Fausto Benussi, amministratore unico di Morning Glory Performance Yachts srl proprietaria della barca, che accusa Furio Benussi - i due sono solo omonimi - di «non aver pagato quanto dovuto per il noleggio dell’imbarcazione riferibile al 2019, una cifra che avrebbe dovuto essere versata entro lo scorso 13 settembre come da contratto di locazione». Fausto Benussi in una lunga e articolata nota, inoltre, ricorda che anche lo scorso anno i pagamenti erano stati effettuati in ritardo e solamente a seguito di un ordine del giudice. Secondo gli armatori di “Morning Glory”, che annunciano comunque iniziative legali, lo spirito è sempre stato quello di collaborazione «nel rispetto del provvedimento emesso dal Tribunale di Trieste, per dare attuazione alle disposizioni del Giudice ed è da giorni disponibile, come già più volte comunicato dall’amministratore ai legali di Furio Benussi, a consegnare sin da subito l’imbarcazione che, diversamente da quanto affermato dalla controparte si trova in perfette condizioni». Fausto Benussi definisce inoltre «curiose» alcune dichiarazioni di Furio Benussi in particolare il fatto che “Wild Thing” non sarebbe ancora pronta ad affrontare la regata «incolpando quindi la società armatrice di “Morning Glory” della mancata possibilità di utilizzare l’imbarcazione». Ci sarebbero invece delle dichiarazioni nelle quali veniva annunciato l’utilizzo delle ex Skandia e per questo motivo, nei mesi scorsi, sarebbe stato richiesto un chiarimento sulla volontà di Furio Benussi che «ha scientemente omesso di offrire spiegazioni a riguardo. Sorge piuttosto il sospetto, peraltro confermato da Furio Benussi, che “Wild Thing” non sia del tutto pronta e possa non dare i risultati sperati e che si intenda addebitare le responsabilità di non completo successo agli armatori di “Morning Glory” o peggio inibire la partecipazione di potenziali concorrenti per via giudiziaria».
Su questo aspetto al momento potrebbero non esserci i tempi tecnici per bloccare un eventuale nuovo noleggio della barca ad altri team che sarebbero ovviamente totalmente estranei alla questione.
Tra i possibili interessati ci sarebbe Ewol project che ha usato durante l’anno “Morning Glory” e che la scorso anno chiuse terzo con “Maxi Jena”. Il team sloveno vorrebbero usare una barca più grande e vincente, ma momento non ci sono conferme o dichiarazioni ufficiali che potrebbero comunque arrivare domani.
Alle accuse degli armatori l’avvocato Piero Fornasaro De Manzin, legale di Furio Benussi, si limita a un commento perentorio: «Non entriamo nel merito del comunicato perché si tratta di un delirio». La vicenda a questo punto si risolverà in tribunale. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo