Biasutti da Trieste alla corte di Donato per avvicinarsi all’elite del salto triplo

TRIESTE
Una scelta di vita, per saltare sempre più in là e bussare in futuro alle porte del professionismo. A metà dello scorso ottobre, il triplista della Trieste Atletica Simone Biasutti, collezionatore di podi tricolori e maglie azzurre giovanili, ha lasciato Trieste per trasferirsi al Centro delle Fiamme Gialle di Castel Porziano (Roma) dove lo aspettava il suo nuovo tecnico Fabrizio Donato.
Quest’ultimo, bronzo olimpico nel triplo a Londra 2012, è detentore del record nazionale sia all’aperto con la misura di 17,60 metri che indoor con 17,73 m.
Lo spessore sportivo di Fabrizio Donato e le parole di Biasutti dimostrano come il ventunenne triestino voglia fare sul serio, dando seguito alla scelta presa due anni fa di concentrarsi unicamente sull’atletica.
«Credo che il trasferimento a Roma, condiviso con il tecnico Claudio Loganes che mi ha cresciuto fin da quando otto anni fa ho mosso i primi passi sulle pedane e che assieme a Donato aggiorno settimanalmente sul mio nuovo percorso, sia stato il passo giusto da fare. È nato dalla necessità di approfondire il mio rapporto con l’atletica e di vivere lo sport in maniera più professionale, dedicandogli ancora più tempo», racconta il talento triestino.
Biasutti ora effettua una decina di allenamenti settimanali mentre a Trieste ne faceva sei-sette. «È sicuramente aumentata la quantità di ore passate al campo, di media due ore e mezza per ogni seduta ma non solo questo. Dopo aver svolto un check up d’esami completo per capire quali sono mie peculiarità e le carenze fisiche, ho iniziato assieme a Fabrizio Donato a lavorare sui miei difetti tecnici, incentrandoci sulla qualità della rincorsa e dei balzi. Inoltre, stiamo cercando di potenziare specifiche aree muscolari del mio corpo che sono più deboli».
Un lavoro certosino quello intrapreso da Biasutti e Donato, che possono contare su uno staff numeroso e coeso. «Un'altra novità per me è sicuramente quella di avere le attenzioni di un’intera squadra che può contare su altri collaboratori come Roberto Pericoli che è stato il primo allenatore di Fabrizio, un nutrizionista ed un fisioterapista. Dall’altro lato non mi alleno con altri atleti ma solamente con il mio tecnico, che dopo essersi operato a 44 anni non vuole saperne di accantonare l’ennesimo sogno olimpico».
Dopo poco più di un mese passato a Castel Porziano Simone Biasutti si è già ambientato al meglio. Racconta: «Dopo le prime due settimane in cui la caserma era “vuota” a causa del Covid, ora la situazione si è normalizzata. Si tratta di un ambiente stimolante e pieno di ragazzi che già conoscevo, come il mio compagno di squadra a Trieste, l’astista Max Mandusic. Adesso devo soltanto pensare ad allenarmi per saltare, già nelle prime uscite agonistiche in calendario il prossimo anno, tecnicamente meglio. Questo è il primo obiettivo che io e il mio tecnico ci siamo posti». —
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