Campanelle, mezzo secolo senza però il campo

TRIESTE. «Alè, forza Campanelle, amici per la pelle, semo un bel squadron; alè, forza Campanelle, no stemo in te la pelle, faremo un partidon». Correva l'anno 1964 e un nuovo sodalizio sportivo si...

TRIESTE. «Alè, forza Campanelle, amici per la pelle, semo un bel squadron; alè, forza Campanelle, no stemo in te la pelle, faremo un partidon». Correva l'anno 1964 e un nuovo sodalizio sportivo si affacciava nel panorama triestino: il Campanelle Calcio. Cinquant’anni dopo la società oggi presieduta da Lorenzo Giorgi, tornato al vertice dopo qualche mese sabbatico, si appresta a festeggiare il proprio primo mezzo secolo di vita.

La prima amichevole in assoluto del Campanelle (non erano nemmeno ancora state preparate le divise complete) si disputò a fine agosto del 1964 sul vecchio campo del Ponziana. La prima gara ufficiale invece venne disputata in ottobre, mentre l'anno dopo, in Primavera, il “Campa” vinse in via Flavia il suo primo torneo con il portiere-capitano Sergio Colomban. E proprio l'estremo difensore di allora sarà il nuovo allenatore della squadra impegnata per il suo secondo anno consecutivo in Seconda categoria.

«Abbiamo in progetto diverse manifestazioni per celebrare al meglio i nostri primi 50 anni», racconta Giorgi. Lunedì 25 agosto si disputerà un incontro tra vecchie glorie e squadra attuale con tanto di maglia celebrativa biancoblù. In autunno invece verrà allestita una mostra fotografica che ripercorrerà il mezzo secolo di storia calcistico del sodalizio triestino. Infine, il nuovo inno con tanto di video con il musicista Maxino. Titolo? “Co' gioga el Campanele”. «Sarà un 2014-2015 ricco di sorprese – prosegue Giorgi – e chissà che i nostri ragazzi non ci regalino qualche bella soddisfazione in campo. Purtroppo però, da 50 anni a questa parte, rimane sempre una nota negativa: il campo da calcio». A conti fatti il Campanelle rimane l'unica squadra con un campo a 11 giocatori in terra battuta. Una situazione a dir poco anacronistica. «Da tanti anni il Comune ci dice che il progetto è pronto e che gli stanziamenti pari a circa 500 mila euro ci sono. Ma per ora non è stato fatto nulla», lamenta Giorgi. «Non vorrei davvero che l'amministrazione pensasse di avere figli di serie A e di serie B – prosegue – anche perché attorno alla nostra società gravitano oltre 100 atleti e dirigenti, oltre ai 100 soci, composti perlopiù da ex giocatori che sono rimasti affezionati a questo ambiente».

Proprio il problema cronico del campo ha costretto il sodalizio biancoblù a dover rinunciare alla squadra Pulcini e a quella Giovanissimi. «Senza collaborazione con le altre società cittadine ci siamo dovuti spostare dall'Opicina. Avremo comunque le squadre Juniores, Allievi e le squadre amatoriali».

Riccardo Tosques

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