Cernuto, l’uomo delle promozioni: «Fondamentale è il gruppo»

TRIESTE È stato l’ultimo ingaggio della Triestina nel mercato estivo, giunto a puntellare il settore centrale difensivo. Francesco Cernuto, 27 anni, siciliano di Milazzo, arriva da sei anni al Venezia, gli ultimi due in serie B.
Cernuto, come è nata la scelta di Trieste?
Diciamo che quando ti chiama una squadra come la Triestina, sinceramente non puoi dire di no. Anzi, direi che con una società di tale importanza, è più facile accettare che rifiutare.
Per lei si è chiusa una lunga avventura con il Venezia: com’è stata?
Sono stati sei anni molto intensi, vissuti tra alti e bassi e nei quali è successo un po’ di tutto, compresi fallimenti e cambi di proprietà. Anni nei quali ho sempre giocato molto, a parte l’ultima stagione.
Non le pesa ritornare in C dopo aver assaporato il campionato cadetto?
Ma questo è il bello del calcio, rimettersi in gioco. In serie B nell’ultimo campionato ho avuto poche occasioni per poter mettermi in mostra ed è giusto ripartire dalla serie C.
E la fama di essere uomo spogliatoio?
Mah, non so nemmeno come è nata: fortunatamente ho fatto sempre parte di ottimi gruppi, e quando c’è questa base diventa tutto più facile.
In carriera è stato spesso protagonista di promozioni, con addirittura i doppi salti con Treviso e Venezia: qual è il segreto di una stagione vincente?
La parte più importante ce l’ha il gruppo, a mio parere è la base fondamentale. E poi ci sono tante piccole componenti, ognuna con una sua percentuale perché si possa realizzare una promozione.
Un peso fondamentale nella scelta della Triestina, l’ha avuta il fatto che lei può giocare sia sul centrosinistra che sul centrodestra: è così?
Sì, anche con il direttore si è parlato di questo aspetto. Per me è indifferente, ho giocato in carriera su entrambi i lati, poi ho giocato sia a quattro che a tre, insomma riesco ad adattarmi a tutte le situazioni.
Però nella Triestina c’è una coppia titolare ben affiatata: ci sarà da guadagnarsi il posto…
Assolutamente sì, lo so bene, fortunatamente la cosa bella è poter mettere in difficoltà il mister, fa parte del gioco.
Le sue caratteristiche?
Diciamo che sono un classico marcatore, sono uno di quelli a cui piace mordere l’attaccante.
La Triestina è la favorita?
Finora ho letto tante notizie e so che la Triestina parte tra le favorite, anche perché è reduce da una finale play-off, pertanto è ovvio sia così. Poi è tutto da vedere, perché essere favoriti a inizio campionato conta ben poco, ma so che i giornali una griglia devono pur farla.
Quali possono essere le rivali?
Dovrebbero essere Vicenza e Padova. Ma è un campionato difficile, ricordo quando l’ho vinto con il Venezia: prendendo singolarmente i giocatori, era il Parma la squadra da battere. Quindi la griglia iniziale conta poco, contano i fatti.
Il primo impatto con la squadra?
Molto positivo, mi è sembrato un bel gruppo, molto coeso. Fra l’altro conoscevo già parecchi ragazzi e con qualcuno ho già giocato assieme, come Malomo, Maracchi e Giorico.
Quale è la sensazione di poter giocare in uno stadio come il Rocco?
Notevole. Ci avevo già giocato qualche anno fa, all’ultima giornata nel 2016, Milanese aveva rilevato la squadra da poco. Era già bello allora, dopo il rinnovo è davvero super, poche squadre in A e B possono permettersi uno stadio del genere.—
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