Cinquant’anni fa debuttò il Primorje Così si chiuse il Dopoguerra nel calcio

TRIESTE. Cinquant'anni fa, a fine dicembre 1963, il Primorje di Prosecco disputò la prima partita della sua storia nel campionato di Seconda categoria, contro la Libertas Barcolana.
Non fu, quella, una partita qualsiasi. No. Quel giorno Primorje e Libertas Barcolana scrissero le prime righe di un capitolo tutto nuovo nella storia sportiva e non solo della Trieste del Dopoguerra. Perché fino a quel momento nessun’altra squadra aveva accettato di affrontare il Primorje.
Già, erano, quelli, anni profondamente segnati dalle vicende belliche e postbelliche. E i rapporti tra maggioranza italiana e minoranza slovena non erano affatto facili. Così anche l’entusiasmo di un gruppo di appassionati di calcio di Prosecco scemò rapidamente scontrandosi con la realtà dei tempi. Quei giovani, con l’aiuto di Anton Cimador, esperto conoscitore della realtà calcistica triestina, avevano riportato in vita il Primorje e lo iscrissero alla Federcalcio. Tutti, in paese, aspettavano con ansia l’inizio del campionato: ciò che li attendeva, però, fu il boicottaggio di quasi tutte le avversarie, che accusavano la squadra di Prosecco di essersi data un nome sloveno «per provocazione».
Si arrivò così a fine dicembre quando la Libertas Barcolana ruppe il boicottaggio affrontando il Primorje sul campo del San Luigi, vincendo 4-1. La squadra di Prosecco schierava Furlan, Galli, Sossi, Košuta, Marchesan, Zuzic, Frassinelli, Sardoc, Verginella, Metelko, Danev. Persero, ma avevano giocato la loro prima partita. Due sole le avversarie che giocarono contro il Primorje in quel campionato: la Libertas Barcolana (la partita di ritorno, ad Aurisina, finì 2-2) e l’Esperia (sconfitta 0-2 e vittoria 1–0). Insomma, la squadra di Prosecco fu ultima in classifica con 3 punti. Anzi, no. Perché prima della penultima partita giunse una notizia clamorosa: la Federcalcio regionale aveva assegnato al Primorje la vittoria a tavolino per 2-0 in tutte le partite alle quali le avversarie avevano rifiutato di partecipare. La squadra di Prosecco si ritrovò così da un giorno all’altro in cima alla classifica assieme all’Edera. E l’Edera, che non aveva voluto giocare contro il Primorje nel campionato regolare, il 19 aprile 1964 si presentò comunque in campo a Ponziana per lo spareggio. Davanti a quasi 1.500 persone, la partita finì 1-1. Per assegnare il primo posto fu necessaria un’ulteriore partita, giocata il 3 maggio successivo. Vinse l’Edera 4-1. «Ma già nella stagione seguente, il Primorje non ebbe più difficoltà a giocare in Seconda categoria e così anche tutte le altre squadre della minoranza» ricorda Bruno Rupel, primo segretario della società.
Un capitolo storico, anche sui campi sportivi, era stato chiuso. E uno nuovo se ne apriva.
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