Coccoluto, la coppa dei campioni a 15 anni

I progetti di Giovanni: «Adesso ho i punti per partecipare al mondiale»
di Francesca Capodanno
TRIESTE Da troppo piccolo per andare in barca, a grande talento. Dieci anni di regate, allenamenti, ore in gommone, a terra, in mare per passare dalla condizione del piccolo del circolo della vela a grande, giovanissimo campione. Giovanni Coccoluto, muggesano, ha messo piede al circolo della vela di Muggia (lo stesso che ha dato i natali sportivi a Vasco Vascotto) quando aveva cinque anni. Troppo piccolo per andare in barca, per tre stagioni ha fatto la gavetta: andando quasi sempre in gommone e quasi mai in Optimist, perché, appunto, era sempre troppo piccolo, quel bambino biondo che c'è sempre, sempre presente da mattina a sera d'estate, mentre i genitori erano al lavoro. Quasi un'icona cresciuta nel circolo.


Oggi, a dieci anni di distanza, Giovanni ha festeggiato la vittoria della Coppa dei campioni in classe Laser 4.7 (non da solo: si conta anche il primo, brillante posto in classe Laser Radial per la compagna di squadra, Elisabetta Macchini e per i due, assieme a Iacoppe della Pietas Julia, vittoria di Zona della Coppa dei Campioni), e aspetta dicembre per chiudere l'anno con l'ultimo risultato: la vittoria dell'Europa Cup, il circuito europeo di classe, che lo vede in testa già da mesi, e vincitore con quattro tappe di anticipo. All'ultima tappa, in Croazia a dicembre, ci andrà per ritirare il primo premio, ma sicuramente non se ne starà con le mani in mano, perché pur avendo già vinto a Hyeres, in Francia, a Lugano in Svizzera, a Hoorn in Olanda, sull'Attersee in Austria e a Warnemünde sul Mar Baltico, in Germania, vorrà vincere anche nell'ultima prova, anche per esorcizzare l'Adriatico croato, quello che lo ha visto perdere i sensi in mezzo al mare alla penultima giornata del campionato mondiale quando era quarto.


Quel giorno di agosto era uscito a regatare con la febbre pensando a un colpo di sole e invece era una infezione batterica, anche piuttosto seria, che poi lo ha tenuto ancorato al letto per qualche settimana.


Dieci anni di vela, la media dell'otto a scuola - «ovviamente» l'istituto tecnico Nautico - e secondo anno in classe Laser 4.7: «Andare a vela è la mia passione. Io vado in barca, e studio - dice Giovanni dalle poche parole - sono i miei due interessi principali». Fa fatica, Giovanni, a contare quante regate ha fatto quest'anno: «tante, trenta o quaranta. Almeno tre mesi via da casa. L'Europa Cup è un circuito impegnativo perché le regate sono numerose e in posti lontani». Dopo una buona carriera in classe Optimist, nel 2007, a 14 anni, Coccoluto ha scoperto il Laser 4.7: il primo anno, nel raggruppamento under 15 ha vinto il campionato italiano, la coppa dei campioni, l'Europa cup in Austria, è stato vice campione del mondo in Sud Africa. Quest'anno «ho vinto in assoluto il Campionato italiano laser 4.7 assoluto a Civitanova Marche in agosto, l'Italiano a squadre per Zona, ora la Coppa dei campioni e l'Europa Cup».


Ma a 15 anni, il passato passa molto velocemente. Arrivare primo è un momento, e si guarda già al domani: «Domani mi alleno, la prossima regata è a Pola, l’8 dicembre, poi a Hvar l'Europa Cup tra Natale e Capodanno». E poi c'è il 2009, già tutto pianificato: «Ho i punti per partecipare a mondiali ed europei e ci voglio andare, il Mondiale Laser 4.7 è in calendario in Brasile a Fortaleza, l'Europeo in Finlandia a Helsinki». E si guarda già alla classe successiva, ovvero il Laser Radial, con la vela più grande; «Ho i punti - ripete Giovanni - e ci andrò». Appuntamento in Giappone, ad Haratszu. E mamma che dice? Mamma Iris al telefono commenta: «Mi sa che quest'anno dobbiamo cercare uno sponsor...».

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