Conte, la prima giornata da allenatore dell’Inter «Scriviamo insieme la storia»

Il tecnico appena arrivato avvisa: «Non sarà più una squadra pazza e tornerà a vincere» Ma dai tifosi arriva il primo “avviso”: «Noi non siamo la Juve»
Antonio Conte
Antonio Conte

MILANO. L'era di Antonio Conte all'Inter inizia presto, quasi all'alba. Una foto, poche righe: «Antonio Conte sarà l'allenatore dell'Inter» è l'annuncio della società nerazzurra alle 6 di ieri mattina. La stretta di mano con il presidente Steven Zhang rappresenta il simbolico inizio della nuova avventura per il tecnico pugliese, i cui obiettivi fissati dal figlio del patron sono pochi ma chiari: «Vogliamo vincere titoli e riscrivere la storia, riportando questo club tra i migliori al mondo».

La Milano nerazzurra ora sogna, anche perché le intenzioni di Suning sembrano chiare: un investimento importante (contratto da circa 11 milioni di euro annui per tre stagioni) che potrebbe essere solo l'antipasto di un mercato di rilievo, per colmare quel gap che divide l'Inter dalla Juventus. Alla terza stagione al vertice dei nerazzurri, il gruppo cinese vuole iniziare a raccogliere i frutti dal punto di vista sportivo, con l'obiettivo di tornare a vincere. «Scriviamo la storia insieme», è il messaggio così che Steven Zhang ha voluto lanciare al tecnico. «È tra i migliori allenatori del mondo, finalmente siamo riusciti a portarlo qui - ha proseguito il presidente nerazzurro -. È l'allenatore giusto per portare avanti il nostro progetto e riportare questo club dove merita di stare».

Da parte sua, Antonio Conte è già carico: «Basta pazza Inter, la mia sarà una squadra forte e regolare», le parole dell'ex ct azzurro da Madrid, dove si è recato insieme alla dirigenza nerazzurra (Steven Zhang e Marotta compresi) per assistere questa sera alla finale di Champions League, a cui è atteso anche il patron Zhang Jindong. Tornare a vincere, è questo il mantra di Conte e della società. «Ho scelto l'Inter per il progetto, l'ambizione e la storia di questa società, non ho mai avuto dubbi - ha spiegato il tecnico -. È una delle migliori società in Italia e nel mondo, c'è la voglia di far primeggiare l'Inter e farla tornare dove merita». Partendo da alcuni concetti base: «A me piace sempre utilizzare due parole per rendere il messaggio molto chiaro e semplice, sono educazione e rispetto - ha detto all'Ansa -. Sono le due parole chiave per costruire qualcosa di importante. Ci deve essere tanto entusiasmo, grande passione, cuore e poi quello che chiedo è senso di appartenenza perché penso che sia molto importante se si vogliono raggiungere grandi obiettivi. Siccome siamo l'Inter noi ci dobbiamo porre grandi obiettivi».

Obiettivi che passano anche dal mercato. Tanti gli obiettivi sulla lista, da Dzeko a Barella passando per i sogni Chiesa e Lukaku. Senza dimenticare Paulo Dybala, per il quale lo scambio con Icardi resta ancora tra le ipotesi.

Non tutti, però, sono riusciti a mandare giù il passato bianconero di Conte. In primis, tanti tifosi sui social, poi anche la Curva Nord, che ha voluto “avvisare” il nuovo allenatore nerazzurro: «Noi non siamo la Juve. Per noi vincere non è l'unica cosa che conta - ha scritto la tifoseria in un messaggio su Facebook -. La Curva Nord non può dimenticare il suo passato bianconero e giudiziario. La nostra preoccupazione riguarda soprattutto l'aspetto morale. Essere interista significa vincere nel rispetto dell'avversario, accettare la sconfitta, le sentenze e non cercare alibi». —



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